Ostia, case Erp a rischio crollo in Via Fasan: nuova condanna per Roma Capitale

Il TAR del Lazio ha annullato gli atti impugnati da Roma Capitale e l’ha condannata a pagare le spese processuali.

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Case Erp di Ostia Ponente. Nuova condanna per Roma Capitale in merito alla gestione degli immobili a rischio crollo in Via Fasan (leggi qui).

Roma Capitale condannata dal TAR sulla gestione delle case Erp di Via Fasan

Il Tribunale del Lazio ha dato ragione alla società proprietaria delle quattro palazzine a rischio crollo di Via Marino Fasan, detenute e sotto la custodia di Roma Capitale. L’ente capitolino, infatti, è stato condannato per difetto di istruttoria, travisamento dei fatti e manifesta contraddittorietà.

Roma Capitale è stata ritenuta colpevole di aver trascurato per anni le condizioni di pericolo delle palazzine e quando la situazione è diventata insostenibile, anche di aver intimato alla società proprietaria degli edifici di provvedere alla messa in sicurezza. Peccato che questa non avesse neanche più le chiavi, visto che sono trascorsi circa vent’anni che le case sono sotto la custodia di Roma Capitale. Inoltre da diverso tempo gli appartamenti sono state occupati e nel frattempo è stata avviata anche la procedura di sgombero.

Ricorso quindi vinto dalla società proprietaria delle quattro palazzine Erp e annullata la determina dirigenziale con cui Roma Capitale la diffidava a nominare un tecnico che individuasse l’entità dei lavori ai quali avrebbe anche dovuto provvedere. Tra i lavori necessari c’erano: il ripristino delle condizioni di sicurezza con il puntellamento del solaio del primo piano e l’interdizione all’uso del piano terra e dei seminterrati.

La società ha dimostrato che la diffida era stata adottata a seguito di suoi ripetuti solleciti a Roma Capitale per procedere allo sgombero e alla restituzione degli immobili, in cui si evidenziava l’impossibilità di eseguire qualsiasi lavoro di messa in sicurezza per via dell’occupazione e degli abusi edilizi presenti, come accertato in un sopralluogo di 4 anni a fa da parte di vigili del fuoco e polizia locale.

Intanto sono trascorsi ormai quattro tra atti impugnati, ricorsi, rinvii, l’intervento del Prefetto di Roma e nessuna attività di messa in sicurezza degli edifici è stata fatta. Ora che il TAR ha annullato tutti gli atti impugnati da Roma Capitale e l’ha condannata a pagare le spese, la situazione si potrà finalmente sbloccare, anche se sono in pochi a crederci.

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