Il Wwf torna a chiedere di fermare le potature indiscriminate nel territorio della capitale. Se da una parte il Campidoglio annuncia ambiziosi progetti come quello sperimentale per la sicurezza e il controllo della pineta di Castel Fusano con l’ausilio di satelliti, droni e intelligenza artificiale, dall’altra non blocca le motoseghe, che sono all’opera anche in piena primavera con le nidificazioni già abbondantemente in corso.
Le parole del presidente del Wwf Roma Raniero Maggini
intervista Raniero Maggini, presidente Wwf Roma e Area Metropolitana: “Non possiamo limitarci a dichiarare pericolosa una pianta e rimuoverla. Bisogna avere una programmazione della vivaistica. Dobbiamo programmare delle sostituzioni, immaginare interventi di microforestazione. Nell’interesse comune si possono trovare delle soluzioni, non possiamo limitarci ad esternalizzare i servizi”.
Intanto recentemente il comune ha fatto sapere che saranno messe a dimora 2.500 nuove alberature entro la fine del 2021. la notizia è stata accolta con perplessità dai cittadini che dal 2017 attendono la ripiantumazione degli alberi distrutti dal terribile incendio che colpì la pineta di Castel Fusano.
Marina imola, amministratrice gruppo facebook “Un pino per Castelfusano!”: “Credo che 2500 alberi siano il 10% di quello che hanno abbattuto. Nella pineta dovrebbero essere ripiantumati oltre 5000 alberi”.
E proprio ieri sulla complanare della Cristoforo Colombo, a causa delle forti raffiche di vento, un grosso albero è crollato su una jeep che viaggiava nel tratto tra via di Acilia e via di Malafede. Salvo per miracolo il conducente dell’auto. Ma la domanda sorge spontanea: “Quante tragedie ancora si dovranno sfiorare prima di un serio piano di manutenzione del verde pubblico?”.
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