Tor San Michele a Ostia, una perla immersa in un porcile (VIDEO)

Pochi sanno che Tor San Michele è un gioiello architettonico progettato da Michelangelo Buonarroti: purtroppo è immerso nel degrado, circondato dalle baracche e contornato da discariche

E’ un gioiello dell’architettura militare della metà del 1500 che porta la firma di Michelangelo Buonarroti. Ma per l’amministrazione è come se non esistesse. Tant’è che Tor San Michele, è di lei che stiamo parlando, è circondata dalle baracche, contornata di rifiuti e immersa nel degrado.

Il gioiello architettonico progettato da Michelangelo Buonarroti immerso nel degrado, circondato dalle baracche e contornato da discariche

Disegnata da Michelangelo Buonarroti e finita da Giovanni Lippi in seguito alla morte del grande artista del Rinascimento, Tor San Michele è stata eretta tra il 1564 e il 1568 per volere di Papa Pio V alla foce del Tevere, sulla sponda di Ostia. Nei secoli ha svolto egregiamente il suo ruolo di “vedetta” contro gli assalti di pirati e marinerie nemiche, per essere impiegata poi, ai tempi della trasformazione di Fiumara in Idroscalo, come radiofaro per le comunicazioni con gli aerei.

Finita la guerra, Tor San Michele è morta, restando chiusa al pubblico, relegata al ruolo di casa di centinaia di piccioni o tutt’al più come sfondo di qualche film (8 e mezzo di Federico Fellini, Ostia di Sergio Citti e Amore tossico di Claudio Caligari). Il 28 maggio 2017, grazie allo sforzo delle associazioni locali animate da Giovanni Mustazzolu e da Sergio Leoni, il fortilizio ha vissuto un giorno di riscatto con l’apertura alla città. Un evento eccezionale (documentato dal video che proponiamo a fine pagina) che ha fatto sperare in una rinascita della struttura.

A distanza di quattro anni da quell’evento, come mostrano bene le immagini, nulla è cambiato. Da allora, invece, nonostante le promesse della Soprintendenza, l’affidamento a un’associazione e un appalto per la messa in sicurezza, non è successo nulla. Anzi, a dire il vero, è successo che Tor San Michele ha continuato ad affogare nel degrado.  Gli incivili le hanno fatto crescere intorno discariche di ogni sorta di rifiuti. Una baraccopoli vive ai piedi del monumento tra topi e canneto usato come latrina. C’è chi vi ha stabilito la propria residenza anche in roulotte, come nel caso dell’uomo al quale è andato a fuoco il caravan usato come alloggio di fortuna (leggi qui).

A poco o nulla vale il fatto che a un centinaio di metri di distanza sorga il sacrario dedicato a Pier Paolo Pasolini nel luogo dove lo scrittore e regista trovò la morte e dove, al posto dell’attuale giardinetto ben tenuto dalla Lipu, sarebbe dovuto sorgere un Parco letterario mai realizzato.

L’ultimo “affronto” da parte dell’amministrazione locale che poco o nulla ha fatto per valorizzare questa perla architettonica è stato nel non averla inserita come obiettivo prioritario di tutela attraverso il sistema di videosorveglianza cittadino. Si è preferito installare le prime telecamere sul lungomare.

Quelle puntate su via degli Atlantici, davanti a Tor San Michele arriveranno dopo, con un nuovo appalto. E Tor San Michele continuerà a essere soffocata dal degrado chissà per quanto ancora. 

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