Il Consiglio di Stato ribadisce la sentenza del Tar: “Rinnovare le concessioni balneari fino al 2033”

Il Consiglio di Stato ha ribadito la sentenza emessa dal Tar della Puglia: per le concessioni balneari non va applicata la Bolkestein ma la legge Rilancio di rinnovo fino al 2033

Il Consiglio di Stato per il rinnovo delle concessioni fino al 2033

Anche il Consiglio di Stato concorda con quanto stabilito dal Tar della Puglia sul rinnovo delle concessioni demaniali marittime fino al 2033. La Bolkestein non può essere applicata: in mancanza di una norma esecutiva, bisogna dare seguito al diritto nazionale. Ovvero alla legge Rilancio.

E’ stata la V Sezione del Consiglio di Stato (Presidente Severini, Relatore Perotti) a dare ragione ai balneari di Castrignano del Capo (Lecce) che si erano visti negare dal Comune il rinnovo delle concessioni fino al 2033. Com’è noto, il Tar della Puglia (leggi qui) si era già espresso a favore del diritto nazionale; il 12 febbraio con due specifiche sentenze il Consiglio di Stato ha confermato.

Nella sostanza i magistrati amministrativi hanno ribadito la natura non esecutiva della Direttiva Bolkestein e la non applicabilità della stessa all’interno dello Stato membro, e conseguentemente la prevalenza del diritto nazionale in mancanza di una norma applicabile che smentisca la validità della concessa proroga. E’ stato inoltre ribadito il principio secondo il quale l’art. 12 della Direttiva Servizi impone la sussistenza di una scarsità delle risorse e di un interesse transfrontaliero dei titoli concessori, tutte situazioni insussistenti nel caso trattato.

Si tratta di pronunce di enorme validità nell’ambito della materia trattata” ha commentato a newsbalneari l’avvocato Danilo Lorenzo che ha difeso i concessionari contro l’amministrazione locale. “Sebbene le stesse si siano limitate ad affrontare la questione con riferimento alla fase cautelare, è evidente che i Giudici di Palazzo Spada hanno voluto confermare la validità della sentenza del TAR Lecce sino alla successiva fase di merito, ritenendo meritevole di tutela l’interesse del concessionario a mantenere il titolo demaniale secondo la validità prevista dalla legge. La materia della proroga delle concessioni riguarda aspetti giuridici di enorme complessità e novità nel panorama normativo e giurisprudenziale italiano, coinvolgendo aspetti che afferiscono anche al rapporto tra diritto interno e diritto comunitario. Mi auguro che dopo queste pronunce prima del TAR Lecce e poi del massimo Giudice Amministrativo, i Comuni ancora inadempienti facciano il loro dovere e procedano all’applicazione della legge nazionale, prorogando i titoli concessori sino alla data voluta dal legislatore”.

Il tema riguarda Roma (leggi qui) e quei comuni nei quali non si vuole adottare la Legge Rilancio (leggi qui). La questione è sottolineata dal presidente del Sib (Sindacato Italiano Balneari), Antonio Capacchione in una nota di commento. “Ci auguriamo che questa vicenda sia di monito a quei Comuni che non stanno applicando la legge nr. 145/2018 o che, addirittura, sono tentati di annullare i provvedimenti già adottati di applicazione della stessa – commenta Capacchione – Queste importanti decisioni non eliminano, comunque, la necessità di un tempestivo intervento chiarificato del Governo in materia. Confidiamo che quello che si sta varando in queste ore abbia la consapevolezza dell’importanza e dell’urgenza di difendere questo importante settore dell’economia nazionale. Ci adopereremo affinché ciò avvenga non solo nell’interesse delle 30.000 aziende familiari ma anche del Paese che, oggi più che mai, ha bisogno della balneazione attrezzata italiana”.

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