Ostia, 400 richieste per gli stabilimenti balneari. Il X Municipio: “I sopralluoghi? Arrangiatevi”

Il X Municipio stabilisce la non obbligatorietà dei sopralluoghi in relazione all’asta per le concessioni degli stabilimenti balneari

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Sono oltre 400 le richieste di partecipazione all’asta delle concessioni demaniali marittime ma, a un mese circa dalla scadenza del termine, il X Municipio ci ripensa: niente sopralluogo obbligatorio negli stabilimenti balneari da parte degli aspiranti concessionari.

E’ una determina dirigenziale, accompagnata da un avviso pubblico reso noto oggi 10 febbraio, a chiarire le nuove modalità di partecipazione al bando di assegnazione delle concessioni relative a 37 stabilimenti balneari (leggi qui).

Il X Municipio rinuncia all’obbligatorietà dei sopralluoghi in relazione all’asta per le concessioni degli stabilimenti balneari

Nonostante sia stato chiarito che la concessione riguarda un anno, prorogabile fino a tre stagioni, e pure in presenza di un provvedimento di proroga tecnica nei confronti degli attuali concessionari (leggi qui), sono oltre 400 le richieste di partecipazione.

Nella determina 128853/2020 viene specificato l’obbligo di sopralluogo da parte dell’aspirante gestore della concessione e della relativa sottoscrizione di un modulo. Con la nuova determinazione dirigenziale, la nr 294/2021 del 10 febbraio, e il contemporaneo avviso pubblico, viene chiarito che “dato il perdurare dell’emergenza epidemiologica da COVID 19, al fine di scongiurare il rischio di contagio e facilitare al contempo le operazioni di sopralluogo richieste per il bando in oggetto, si avvisano gli operatori economici interessati alla partecipazione, che i sopralluoghi, presso le Concessioni marittime d’interesse, diversamente da quanto stabilito nel bando, dovranno essere effettuati in autonomia”.

Nessuna assistenza tecnica da parte dell’amministrazione locale, dunque, al contrario di quanto stabilito originariamente. In ogni caso, sopralluogo o no, gli aspiranti concessionari dovranno sottoscrivere un modulo di accettazione dello stato attuale dei luoghi.

La replica del Governo alla minaccia di infrazione

Intanto, a proposito di mancata applicazione della normativa comunitaria Bolkestein stabilita dalla legge Rilancio che rinnova le concessioni balneari fino al 2033 (leggi qui), il governo italiano ha inviato la risposta alla lettera di messa in mora ricevuta lo scorso 3 dicembre dalla Commissione europea, che ha contestato l’incompatibilità del rinnovo automatico delle concessioni balneari al 2033 con il diritto comunitario. Lo confermano alcune autorevoli fonti parlamentari interpellate da Mondo Balneare. Nonostante la caduta del governo Conte a ridosso della scadenza (la Commissione Ue aveva infatti dato due mesi di tempo per rispondere alla lettera), i funzionari ministeriali si sono occupati di redigere una replica che – informano da Montecitorio – è stata inviata entro i termini prestabiliti.

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