Nella notte bombardamenti e invasione delle truppe russe in Ucraina. La dichiarazione di guerra è delle più spietate: il presidente russo Vladimir Putin alle 6,00 del mattino ora locale ha annunciato al popolo di «demilitarizzare ma non occupare» l’Ucraina e la volontà di ‘denazificare’ Kiev. Pesante la minaccia a eventuali interventi di terzi, rivolta soprattutto all’Europa e agli USA: «chiunque provi a interferire o a minacciarci, deve sapere che la risposta della Russia sarà immediata e porterà a conseguenze mai sperimentate nella storia».
Nella notte bombardamenti della Russia sugli obiettivi militari di Kiev. Le truppe di Putin invadono l’Ucraina dalla Bielorussia e dalla Crimea. Borse in picchiata
Al momento non si hanno notizie di morti. L’Ucraina, come ha riportato la tv pubblica, ha chiuso lo spazio aereo in risposta all’operazione russa. Secondo l’agenzia Unian, ci sono state almeno quattro esplosioni a Kramatorsk, una forte esplosione nella regione di Odessa, così come a Kharkiv e Berdjans’k. Esplosioni e spari sono stati segnalati vicino all’aeroporto di Boryspil.
Le guardie di frontiera ucraine non stanno resistendo all’avanzata delle truppe russe. Lo ha scritto il ministero della Difesa di Kiev in una nota. Il ministero ha anche smentito che Mosca abbia perso un aereo militare a causa dell’offensiva ucraina. «Questa è una guerra di aggressione e ci difenderemo»: diverso il tenore delle dichiarazioni fatte su twitter alle 5.30 di stamani dal ministro degli esteri ucraino, Dmytro Kuleba. «Il mondo può e deve fermare Putin. Il tempo per agire è adesso».
Le reazioni internazionali
Il Segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, condanna «l’attacco sconsiderato e non provocato» della Russia contro l’Ucraina. In mattinata si terrà una riunione di emergenza degli ambasciatori della Nato. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha denunciato «un’eclatante violazione» del diritto internazionale, mentre la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, si è impegnata a chiedere a Mosca di «rendere conto». Vladimir Putin «ha scelto la via dello spargimento di sangue e della distruzione lanciando questo attacco non provocato» ha detto il primo ministro britannico Boris Johnson. Reazioni anche dal premier australiano e giapponese. Dopo aver parlato con diversi leader stranieri, intanto, il premier ucraino Zelensky ha chiesto una «coalizione anti-Putin» globale per «costringere la Russia alla pace». Da sottolineare che Putin nella dichiarazione di guerra di stanotte ha precisato che la Russia non intende occupare il paese confinante: “Non abbiamo nei nostri piani un’occupazione dei territori ucraini, non intendiamo imporre nulla con la forza a nessuno”, ha assicurato, invitando i soldati ucraini “a deporre le armi“.
Il mercato finanziario
Le reazioni dei mercati internazionali sono drammatiche. Mentre la Borsa di Mosca sospende tutti gli scambi, i future sui listini di Wall Street sono in forte calo, perdendo circa il 2%. Vola il prezzo del petrolio: il Brent supera i 100 dollari al barile, per la prima volta dal 2014, mentre il Wti è a 95,54 dollari. Sale ai massimi da un anno l’oro: +1%, a 1.928,80 dollari l’oncia. Crolla invece il Bitcoin: -8%, sotto i 35mila dollari. Le Borse asiatiche virano in negativo: l’indice Hang Seng di Hong Kong segna un tonfo del 2,51%, a 23.065,5 punti. Ampliano le perdite anche Shanghai (-0,88%) e Shenzhen (-1,35%). Tokyo perde l’1,8%.
In apertura delle contrattazioni, la maggior parte degli indici azionari del Vecchio Continente accusa un calo intorno al 3% e Piazza Affari cede il 2,7%, Francoforte è la più penalizzata -3,3% mentre Londra e Zurigo limitano il passivo mostrando un calo del 2,5%. A Piazza Affari completamente in rosso il paniere delle 41 big del listino: solo Campari, all’indomani dello scivolone sui conti, si salva (+2%), mentre cade Pirelli (-6,9%) che ieri nell’annunciare i risultati 2021 e la guidance 2022 ha dichiarato di aver già pronte delle azioni per mitigare l’impatto della crisi ucraina sul proprio business. Unicredit, tra gli istituti europei più esposti in Russia (insieme a Societe Generale e all’austriaca Raiffeisen) perde il 5,2%. Flessione superiore al 4% per Buzzi, Exor, Azimut e St. Acquisti sugli asset rifugio: l’oro sale dell’1,7% a 1942 dollari l’oncia, lo yen giapponese torna sotto 155 per un dollaro e a 129 per un euro, salgono i titoli di Stato. Volano i prezzi dell’energia e dei metalli: il gas in Europa tratta a 106 euro al megawattora (+20%), il petrolio guadagna il 6% circa con il Brent aprile che tratta 102,6 dollari al barile e il Wti a 97,37 dollari al barile nella scadenza aprile.
La guerra si ripercuoterà pesantemente sulle tasche degli italiani e sugli equilibri finanziari internazionali.
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