L’arrivo dei primi macchinari annuncia l’avvio di un progetto scellerato anche per la difesa della costa di Ostia Ponente. La Regione Lazio ha deciso che invece di ricostruire le spiagge, bisogna limitarsi a proteggere la strada dall’avanzare del mare. E lo strumento migliore individuato dai progettisti della Pisana è quello dei pennelli a T, gli stessi che hanno innescato il disastro che si sta consumato a Ostia levante (leggi qui).
Partono i lavori per lo sciagurato progetto di posa di quattro scogliere emerse perpendicolari alla costa da piazza Scipione l’Africano all’ex colonia
L’avvio dei primi movimenti meccanici sulla spiaggia libera “Gialla”, quella antistante l’ex colonia, ha allertato un attivista civico, Mauro Delicato, che è riuscito a fare accesso agli atti della Regione Lazio. E ha scoperto che anche Ostia Ponente è destinata a subire il disastroso innesco dell’erosione com’è avvenuto in questi ultimi mesi nell’area a levante del Canale dei Pescatori.
Il piano della Regione Lazio, redatto a settembre 2019, ha come obiettivo “la difesa della costa con il risultato di mitigazione del fenomeno erosivo che ha colpito le spiagge poste lungo Ostia ponente, ciò al fine, principalmente, di ripristinare le condizioni minimali di sedimentazione della sabbia in modo da proteggere l’edificato e le strutture viarie, sviluppare il turismo e le attività economiche ad esso connesse”.
Per questo motivo verranno posati in acqua quattro nuovi pennelli a T, cosiddette “celle di contenimento”, trasversali alla linea di costa realizzati in scogli emersi ai quali si aggiungeranno manufatti parallelepipedi in cemento. “Potranno essere previste anche brevi opere di ripascimento con sedimenti (sabbia) di caratteristiche compatibili con quelle native”. Stando alle previsioni dovrebbero essere “rifiorite” ovvero ripristinate anche le scogliere già esistenti, parallele alla costa e semisommerse.
Il costo dell’operazione è di 1,4 milioni di euro. La durata prevista dei lavori è di cinque mesi.
Dove sorgeranno i nuovi pennelli
Sono quattro i nuovi pennelli previsti dal progetto. Il primo sarà posato di fronte a piazza Scipione l’Africano, spiaggia libera “Sabbia”. Il secondo si farà davanti alla Casa della Salute ovvero all’ex Faber Beach (spiaggia libera “Verde”), il terzo si distenderà sul mare a partire dall’arenile dello stabilimento “Bagni Vittoria” e, infine, il quarto si farà in corrispondenza dell’attuale “Pontiletto” spezzato, alla cosiddetta Spiaggia degli sposi, davanti all’ex colonia.
Le reazioni
Ostia Ponente già presenta tre pennelli a T, da via del Sommergibile al porto, e la loro efficacia si è dimostrata poco durevole e, per certi versi, dannosa nel tempo. Tra una scogliera emersa e l’altra, infatti, si formano profondi avanzamenti del mare che di tanto in tanto si cerca di tamponare con il riversamento delle sabbie aspirate dalla bocca del porto o dalla foce del Tevere.
“E’ una scelta scellerata e non adeguatamente ponderata – commenta Mauro Delicato – Non si capisce per quale motivo in Regione Lazio si procede con la politica delle scogliere emerse. Ciò che sta succedendo a Ostia Levante dal momento in cui si sono iniziati a realizzare i pennelli a T, gli stessi previsti per Ostia Ponente, ovvero l’accelerazione dell’erosione sotto flutto con effetti disastrosi, non ha insegnato niente a questi signori? Vorremmo sapere perché si è deciso di abbandonare il modello impiegato nel 1989 per il tratto compreso tra il Pontile e il Canale dei Pescatori, intervento che in oltre 30 anni ha dimostrato tenuta ed efficacia indiscutibili”.
Sulla vicenda si registra l’assordante silenzio dell’amministrazione del X Municipio e del Comune di Roma.
Le immagini degli effetti “riflessi” innescati a Ostia Levante dai nuovi pennelli sono più che eloquenti (leggi qui). In questo video girato con il drone è possibile apprezzare anche quanto è avanzato il mare in quella zona.
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Ostia, le nuove scogliere spostano l’erosione: ancora crolli nella notte