La cartina del “rapporto Forest Trends 2021” individua il Brasile come caso più tragico di disboscamento illegale, insieme ad altri paesi della fascia tropicale.
Il disboscamento illegale aumenta in tutto il mondo, complice l’agricoltura commerciale
Secondo il “rapporto Forest Trends 2021” il Brasile è il caso più tragico di disboscamento illegale. Il paese infatti insieme al Congo e all’Indonesia pesa oltre il 50% del globale logging (termine anglosassone per il taglio e trasporto del legno).
La deforestazione causata dall’agribusiness è il motivo principale della perdita di foreste tropicali nel paese sudamericano, inoltre il 95% del logging negli ultimi 7 anni è avvenuto contro tutte le leggi e i regolamenti ufficiali. Poi, sebbene, tre quarti dei prodotti coltivati su queste terre è destinato al consumo interno, il 25% è finito sui mercati internazionali, inclusi quelli Europei.
Il caso del Brasile è dovuto anche ad una Presidenza che tuttora è molto poco ligia su questa tematica, ma anche al livello globale il trend è generalmente in netto peggioramento.
Quasi la metà di tutta la deforestazione tropicale tra il 2000 e il 2012, viene dalla conversione illegale di terreni forestali per l’agricoltura commerciale e metà della produzione di questa conversione agricola viene destinata ai mercati di esportazione.
Oggi quasi due terzi della perdita di foreste tropicali è stata causata dall’agricoltura commerciale, tra il 2013 e il 2019. E quasi tre quarti di questa conversione agricola è stata condotta in violazione delle leggi e dei regolamenti nazionali. Perciò il tasso di disboscamento illegale durante questo periodo è aumentato del 28% rispetto al 2000-2012, passando da 3,5 milioni di ettari (Mha) all’anno a 4,5 Mha all’anno.
Le principali cause di disboscamento illegale in alcune regioni sono soia, olio di palma e prodotti dalla lavorazione del bestiame.
In tutto, negli anni tra 2013 e 2019, sono svaniti 77 milioni di ettari di foreste tropicali a causa dell’agro conversione (una superficie grande due volte la Germania). Inoltre, solo il disboscamento illegale conteggiato nel rapporto, ha causato 2,7 Gt di CO2: perciò se le emissioni da agro conversione fossero un paese, sarebbe il terzo stato dietro Cina e Stati Uniti. Le principali cause di deforestazione illegale in alcune regioni sono tuttora soia, olio di palma e prodotti dalla lavorazione del bestiame, insieme a cacao, la gomma, il caffè e il mais.
Alessia Pasotto
dottoressa in Economia dell’Ambiente e dello Sviluppo,
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