Le indagini si espandono ora oltre i confini italiani, puntando l’attenzione su Malta. Gli investigatori italiani, su delega della Procura di Roma, sono sbarcati sull’isola alla ricerca di informazioni cruciali per far luce sulla tragica vicenda. L’obiettivo primario è ricostruire il matrimonio e gli spostamenti di Francis Kaufmann, noto anche come Rexal Ford.
Inquirenti a caccia di nuove tracce per risalire all’Identità di mamma e figlia trovate morte a Villa Pamphili
La speranza degli inquirenti è di rintracciare delle testimonianze che possano fornire elementi utili a identificare la donna e la bambina. L’ipotesi è che la piccola possa essere nata proprio a Malta.
La mappa degli spostamenti del sospettato di omicidio
L’inchiesta, affidata al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini e al pm Antonio Verdi, ha finora tracciato un percorso internazionale di Francis Kaufmann. Dalle prime verifiche, emerge che l’uomo ha lasciato gli Stati Uniti nel 2021 e da allora ha toccato diverse tappe europee: è accertato il suo passaggio in Irlanda, a Malta e, infine, a Roma.
Questi spostamenti sono di fondamentale importanza per gli investigatori, che stanno cercando di ricostruire una cronologia precisa degli eventi e comprendere le dinamiche che hanno portato al duplice ritrovamento. Ogni paese visitato potrebbe custodire frammenti di verità utili a delineare il quadro completo di questa drammatica storia.
Il braccio di ferro sull’estradizione
Parallelamente alle indagini a Malta, la questione dell’estradizione di Francis Kaufmann dalla Grecia rimane centrale. L’uomo, fermato dalla polizia sull’isola di Skiathos, si è opposto al trasferimento in Italia e nei giorni scorsi è stato interrogato dal giudice ellenico.
La decisione sull’estradizione è attesa entro i prossimi 60 giorni, un lasso di tempo cruciale che determinerà i prossimi passi dell’inchiesta. Non è da escludere che i magistrati romani possano recarsi personalmente in Grecia per un confronto diretto con l’indagato.
Qualora Kaufmann dovesse essere estradato nel nostro Paese, sarà possibile procedere con gli accertamenti definitivi, tra cui il test del DNA, per verificare se sia effettivamente il padre della bambina che, secondo l’accusa, avrebbe brutalmente strangolato e abbandonato nuda nel parco.
Questo elemento risulterà fondamentale non solo per l’attribuzione della paternità, ma anche per comprendere appieno il contesto familiare e i moventi di un gesto di tale efferatezza.