C’è ancora un’ombra inquietante che continua coprire il terribile caso di madre e figlia neonata trovate morte a Villa Pamphili, e ancora senza nome. Mentre emergono in queste ore nuovi e agghiaccianti dettagli sulla vicenda. Il GIP ha formalmente confermato i sospetti di depistaggio delle indagini da parte dell’unico fermato.
Nuovi agghiaccianti dettagli sui due giorni precedenti al ritrovamento dei corpi senza vita a Villa Pamphili
Un depistaggio da parte di Francis Kaufmann, noto anche come Rexal Ford, ora detenuto in Grecia, che secondo il GIP è un uomo pericoloso. Il cittadino americano indagato di 46 anni, avrebbe infatti mostrato una “elevata capacità criminale e una pervicace volontà” di nascondere le sue azioni.
L’uomo, avrebbe assistito alla morte della compagna senza intervenire, poi occultando il suo corpo e i vestiti per ostacolare il ritrovamento e l’identificazione, con il chiaro intento di fuorviare gli inquirenti
Queste le dichiarazioni del Giudice per le Indagini preliminari, che pongono ulteriori, drammatiche domande sulla dinamica degli eventi che hanno portato a questa tragica scoperta a Roma.
Il depistaggio e l’omicidio aggravato della neonata: le accuse del GIP
Il fulcro delle accuse contro Francis Kaufmann si concentra sull’omicidio aggravato della bimba di sei mesi e sull’occultamento del cadavere della madre. Il corpo della piccola, ritrovato nudo e nascosto nella vegetazione di Villa Pamphili, evidenzia, secondo il GIP, il tentativo dell’uomo di eludere ogni coinvolgimento.
In attesa degli accertamenti autoptici che potrebbero confermare una morte violenta anche per la donna, “Non si può escludere che si sia in presenza di un duplice omicidio”, scrive il giudice.
La brutalità dello strangolamento della neonata, presumibilmente sua figlia, è per il GIP un indicatore della “estrema pericolosità dell’uomo”. Kaufmann di fatto, non ha denunciato la scomparsa né della compagna né della bambina, fuggendo dal territorio nazionale subito dopo i fatti con un volo diretto per la Grecia.
La pericolosità e il rischio di reiterazione del soggetto con vari precedenti negli USA
La figura di Francis Kaufmann si delinea con contorni sempre più inquietanti. Il GIP sottolinea il “pericolo concreto di reiterazione dei reati della stessa specie”, desunto dalle “specifiche e particolarmente gravi modalità del fatto”.
L’uomo ha dimostrato una chiara incapacità di controllare gli impulsi violenti, specialmente verso soggetti indifesi come una bambina. Ma c’è di più: è emerso su di lui un passato torbido.
Secondo quanto rivelato dall’FBI agli inquirenti italiani, Rexal Ford, questo il suo alias, è stato arrestato cinque volte negli Stati Uniti per violenza domestica e aggressioni. Ha scontato anche 120 giorni di carcere per “aggressione con arma letale che ha causato gravi lesioni fisiche”. Questi precedenti non fanno che rafforzare il quadro di un individuo estremamente pericoloso, ora al centro di uno dei più raccapriccianti casi di cronaca nera a Roma.
La segnalazione ignorata dell’uomo ubriaco con la bimba
Tra i dettagli agghiaccianti sul caso della morte di madre e figlia a Villa Pamphili, c’è quella di due giorni prima del tragico ritrovamento dei corpi, il 5 giugno, quando una segnalazione alle forze dell’ordine riportava la presenza di Francis Kaufmann, alias Rexal Ford, in Piazza Benedetto Cairoli.
L’uomo, descritto come “barcollante e in stato di ubriachezza”, teneva in braccio una neonata che piangeva disperatamente, appoggiandola su uno scooter mentre beveva vino da una bottiglia. Questa allerta cruciale è contenuta nell’ordinanza di custodia cautelare a carico del cittadino americano, fermato in Grecia e accusato dell’omicidio della bimba di sei mesi e dell’occultamento del cadavere della madre.
Una pattuglia intervenuta sul posto ha riconosciuto Kaufmann, già controllato il 20 maggio con la compagna e la figlia. Durante il controllo del 5 giugno, mentre la madre era già morta, l’uomo aveva dichiarato che la moglie era “fuori Roma” e gli aveva affidato la bambina. Anche nel precedente incontro, Kaufmann era apparso “in evidente stato di ubriachezza”, agitato e con tracce di sangue.
Due giorni dopo, i corpi di madre e figlia sono stati scoperti a Villa Pamphili, e l’autopsia preliminare ha rivelato che la bambina è morta per “asfissia meccanica violenta”, ovvero strangolamento.
Le indagini proseguono: attesa per l’autopsia e i risvolti giudiziari
Mentre Francis Kaufmann rimane detenuto in Grecia, le indagini a Roma proseguono a ritmo serrato. Gli accertamenti autoptici sui corpi della madre e della figlia sono cruciali per definire con certezza le cause della morte di entrambi e per consolidare il quadro accusatorio.
L’ordinanza cautelare del GIP rappresenta un passo significativo, ma la strada per la piena verità e giustizia è ancora lunga e complessa. Il 46enne ha deciso per la strada della non collaborazione ed avrebbe chiesto l’estradizione negli Stati Uniti.