Un’opportunità mancata per Ostia. Il Giro d’Italia poteva essere l’occasione giusta per mostrare a tutto il mondo la bellezza della Fontana dello Zodiaco, uno dei simboli del X Municipio che campeggia nella celebre “Rotonda” del quartiere “marinaro” di Roma. Vederla in funzione è uno spettacolo per gli occhi, avrebbe sicuramente impreziosito le immagini dell’ultima tappa della prestigiosa corsa ciclistica che oggi, domenica 1 giugno, si è svolta nella Capitale.
Il Giro d’Italia passa a Ostia e l’Amministrazione capitolina si dimentica di “accendere” la Fontana dello Zodiaco
Il Giro d’Italia ha preso il via intorno alle 15.30 dal Vaticano, per poi proseguire verso il litorale lungo via Cristoforo Colombo, con l’arrivo previsto al Circo Massimo. Ostia aveva tutti gli sguardi addosso, i protagonisti non sono solo i ciclisti impegnati nella gara.
A catturare l’attenzione è anche lo scenario che accompagna le biciclette. Lo sanno tutti, lo dovrebbe sapere anche l’Amministrazione capitolina che, invece, si dimentica di accendere la Fontana dello Zodiaco.
Un danno d’immagine che i lidensi non si meritano, che Ostia non si merita, già troppo bistrattata negli ultimi anni. Vederla zampillare avrebbe abbellito la manifestazione e, naturalmente, anche Ostia.
La Fontana dello Zodiaco è stata inaugurata il 20 aprile di quattro anni fa dopo tre anni di restauro a cura del Comune di Roma.
Pulizia straordinaria di Ostia per il Giro d’Italia
La Fontana dello Zodiaco “spenta” è un atto di negligenza che nuoce alla comunità lidense, a Ostia e a Roma stessa. Gli zampilli sarebbero stati la ciliegina sulla torta.
Per tre giorni le aree interessate dal Giro sono state curate al massimo: i giadinieri hanno tagliato l’erba nelle zone verdi del lungomare mentre gli operatori ecologici sono stati impegnati nella pulizia delle strade, addirittura con gli idrogetti. Naturalmente le operazioni di decoro sono state effettuate solo dove i ciclisti sarebbero passati.
Lavori per proteggere la fontana
E’ stato un peccato non azionarla, soprattutto dopo i lavori predisposti dalla Regione Lazio, per proteggere il monumento. Nei mesi scorsi è stata realizzata una scogliera lineare di 350 metri per evitare il rischio di crollo della Rotonda e della Fontana dello Zodiaco, messe in pericolo dalle onde.
Cinghiali rispediti nella Pineta di Castelfusano
Ieri notte, tra il 31 maggio e il 1 giugno, due pattuglie della Polizia Locale hanno avuto un gran da fare in piazzale Amerigo Vespucci. Gli agenti hanno respinto nella Pineta di Castelfusano una famigliola di cinghiali che avrebbe potuto mettere in pericolo i ciclisti impegnati nel Giro d’Italia.
L’ira dei cittadini sullo stato della Pineta di Castelfusano
Alcuni dettagli delle immagini che hanno seguito i ciclisti lungo via Cristoforo Colombo non sono passati inosservati. Soprattutto agli occhi di chi conosce bene la zona, di chi vive nei quartieri che costeggiano la strada che collega Roma ad Ostia. Sui social il dibattito è animato. Alcuni in utenti sono arrabbiati, altri rassegnati, altri ancora ancora fiduciosi chiedono al sindaco di Roma Gualtieri e alla Istituzioni di intervenire il più presto possibile.
Lo stato di abbandono in cui versa la Pineta di Castelfusano, tra incuria, alberi malati e tagliati, e il verde lasciato allo stato brado, è evidente. Un post su tutti cattura l’attenzione: “Avoja a stringere le inquadrature Rai sui ciclisti e le belle ragazze sulle tavole da surf. Oltre al cimitero della pineta, si vedono decine di tronchi abbandonati dopo i tagli, spartitraffico Colombo con ciuffi stecchiti dal 1954, bandoni arancioni aggrovigliati ai cespugli, desolazione e brullo ovunque, toppe sulla strada del Lungomare e monnezza ai bordi delle strade. Senza contare lo sfacelo degli stabilimenti balneari semi distrutti”. A scriverlo è Paula Felipe De Jesus di Labur.