È stato un agguato brutale e premeditato quella di lunedì sera in via Prenestina, al Pigneto, costato la vita a una coppia di cinesi freddati a colpi di pistola. I primi risultati dell’autopsia, effettuata all’Istituto di Medicina Legale dell’Università La Sapienza, confermano la dinamica violenta dell’agguato.
Agguato al Pigneto, i risultati dell’autopsia: colpi esplosi per non dare scampo alle vittime
Dayong Zhang, conosciuto come Asheng, 53 anni, patron di due negozi a piazza Vittorio, è stato colpito da quattro proiettili, che lo hanno raggiunto al busto e alla testa. La sua compagna, Gong Xiaoqing, di 38 anni, è stata invece uccisa con un solo colpo, risultato fatale. L’esecuzione mentre scendevano dallo loro bicicletta elettrica.

Sulla vicenda stanno indagando anche i magistrati della Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, a cui è stato affidato il fascicolo. Le indagini sono coordinate dai pm della Dda Stefano Opilio e Alessandra Fini, e si concentrano su più fronti.
Le ipotesi attualmente al vaglio comprendono un movente sentimentale, questioni legate a debiti o, più probabilmente, un regolamento di conti interno alla criminalità organizzata.
Faide tra bande cinesi al vaglio
Particolare attenzione è rivolta a possibili collegamenti con una faida tra bande cinesi attive nel distretto tessile di Prato, da tempo teatro di tensioni e rivalità per il controllo degli affari tra Roma e Prato. Gli inquirenti sospettano che l’agguato possa inserirsi in questo contesto, con una vendetta maturata negli ambienti dell’economia sommersa e del crimine transnazionale.
Secondo alcune testimonianze, l’agguato sarebbe stato portato a termine da un killer incappucciato, affiancato da almeno due complici.
La dinamica suggerisce un’azione pianificata nei minimi dettagli, probabilmente orchestrata da un’organizzazione ben strutturata. I carabinieri del Nucleo investigativo di via -in Selci continuano a raccogliere elementi e analizzare le immagini delle telecamere della zona per identificare gli autori dell’agguato.