Ostia, rapinato del Rolex ma claudicante prova a inseguire gli aggressori: in aiuto arriva la polizia

Rapinato del Rolex prova a inseguire i rapinatori proprio mentre sul posto transitano due pattuglie della polizia di Stato

X Distretto Lido di Polizia

Rapina di strada in pieno giorno a Ostia dove un residente della cittadina tirrenica è stato rapinato del Rolex, un modello Submariner, da una donna che, dopo avergli offerto l’aiuto per attraversare le strada, si era impossessata del suo orologio e lo aveva spintonato con violenza contro alcuni cassonetti dell’Ama situati a bordo strada per poi fuggire su un suv guidato da un complice.

Rapinato del Rolex prova a inseguire i rapinatori proprio mentre sul posto transitano due pattuglie della polizia di Stato

L’uomo dell’età di 76 anni, nonostante fosse visibilmente claudicante si era gettato, sia pure con difficoltà all’inseguimento dei due. La scena non sfuggiva neppure a due pattuglie della polizia di Stato che stavano transitando in quel momento.

Erano le ore 11.20 circa di oggi, giovedì 30 gennaio, mentre su Corso Duca di Genova all’incrocio con via delle Repubbliche Marinare gli agenti sentivano il 76enne strillare “al ladro, al ladro mi ha rubato l’orologio!” e notavano una donna mora con capelli raccolti, chiaramente di etnia Rom, e che vestiva con una giacca di colore nero che si stava togliendo, salire a bordo di una Jeep modello Compass color canna di fucile con una targa riconoscibile dopo aver nascosto in fretta qualcosa nei pantaloni.

Mentre la pattuglia della volante 13 dava, via radio, la notizia della rapina e si prendeva cura dell’anziano che aveva riportato solo una lieve contusione oltre a un forte stato di agitazione, in ogni caso preoccupante trattandosi di un cardiopatico, il personale a bordo dell’autocivetta Lido10 posizionava i segnalatori acustici sul tettuccio e con paletta di ordinanza intimava l’alt agli occupanti della Jeep alla guida del quale c’era un uomo, anch’egli di etnia Rom, corpulento.

Quest’ultimo fingeva inizialmente di accostarsi per poi accelerare improvvisamente tentando di aprirsi una via di fuga verso via Domenico Bonamico tagliando pericolosamente un incrocio e poi zig zagando per simulare uno speronamento laterale da parte degli inseguitori.

In quel momento gli agenti approfittavano di un’incertezza del conducente per superare il fuoristrada, costringendolo a salire sul marciapiede dove il motore si spegneva per il contraccolpo.

Uno dei poliziotti apriva la portiera lato guida e si impossessava delle chiavi d’accensione mentre l’altro bloccava la donna, una 32enne seduta sul sedile posteriore accanto a un bambino di pochi mesi seduto su un seggiolino che non risultava neppure bloccato al suo posto con le cinture di sicurezza e che poi veniva affidato ad altri colleghi.

La rapinatrice riconosciuta e denunciata dalla vittima

La 32enne che indossava una gonna pantalone in cotone fino e un maglioncino dello stesso materiale veniva invitata a scuotere le tasche dato il sospetto che stesse nascondendo negli indumenti la refurtiva anche perché continuava a portarsi le mani nella zona inguinale cercando di sistemare qualcosa che formava una protuberanza e le stava dando evidente fastidio.

Poiché sul posto non era presente personale di polizia femminile abilitato a effettuare una perquisizione personale la stessa veniva invitata a camminare sul marciapiedi e che sarebbe stata condotta presso il commissariato del X Distretto Lido dove si sarebbe potuto procedere a un controllo completo.

A quel punto la 32enne si decideva a consegnare in modo spontaneo l’orologio frutto della rapina. La stessa, poi riconosciuta dalla vittima del colpo accompagnata in commissariato dalla figlia, veniva denunciata in quanto ritenuta responsabile del reato contestatole.

E’ opportuno ricordare che qualsiasi persona denunciata, fermata, arrestata, indiziata di reato, indagata o rinviata a giudizio in ogni stato e grado del procedimento penale deve essere considerata innocente fino alla pronuncia di una sentenza di condanna definitiva nei suoi confronti.