Incidente auto-moto alle porte di Roma: muore il 26enne Gianmarco Navarra

Il 26enne era alla guida della sua moto: l'impatto frontale con un'auto

Gianmarco Navarra

Incidente mortale nella tarda serata nella tarda serata di ieri a Colleferro, alle porte di Roma. Nello scontro tra un’auto e una moto è morto un centauro 26enne di Segni, Gianmarco Navarra.

Il 26enne era alla guida della sua moto: l’impatto frontale con un’auto

La tragedia si è consumata intorno alle 21.40 circa di ieri, domenica 24 marzo a Colleferro. Per il 26enne non c’è stato nulla da fare. Il giovane viaggiava alla guida della sua Ktm 690 quando si è scontrato all’altezza di via Carpinetana con una Lancia Y guidata da un ventenne.

Il conducente dell’auto si è fermato subito a prestare soccorsi, ma le condizioni sono sembrate subito disperate.

Nel tratto di strada che da Colleferro sale su fino a Carpineto Romano sono accorsi i medici del 118 e della polizia di Stato.

Il ferito è stato portato in ospedale dov’è morto poco dopo. La salma del ragazzo residente a Segni è stata messa a disposizione dell’autorità giudiziaria per gli accertamenti di rito.

La dinamica

Secondo una prima ricostruzione della dinamica il 26enne avrebbe superato un’auto per poi scontrarsi contro la Lancia Y che aveva appena svoltato, nell’immettersi sulla strada da una abitazione privata.

Un sorpasso in un tratto di strada che, secondo quanto appreso, sarebbe poco illuminato.

L’auto e la moto sono stato sequestrati. Come da prassi il conducente della Lancia è stato sottoposto all’alcol test e al narcotest.

Un giovane speciale

Tanti i post di addio. “Poche persone con il tuo cuore, nessuno come te. Il mondo oggi ha perso una perla importante che avrebbe potuto tramandare il significato di purezza”.

Ed ancora: “Non dimenticherò mai la persona che eri la tua disponibilità il tuo sorriso..fai buon viaggio amico mio..riposa in pace”.

Il dolore di un amico:Ci siamo conosciuti per caso perché condividevamo la stessa passione.. questa stessa. Passione che ci rende un po tutti fratelli in fondo…

E pensare – aggiunge – che fino a qualche ora prima stavamo ridendo e scherzando su quale delle nostre moto facesse più casino… E poi leggere che questa stessa passione ti ha portato via… ti fa male, ti destabilizza dentro e ti fa riflettere su quanto a volte il destino sia infame e bastardo…“.

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