Gravissimo incidente a Roma nord: 26enne in coma. La famiglia: “Aiutateci. Cerchiamo testimoni”

Un altro terribile incidente nella zona dov'è morto Matteo Mancia: indagini e ricerca testimoni per scoprire l'eventuale responsabilità di un'altra auto

Foto non collegata ai fatti

Dallo scorso weekend, un 26enne romano si trova in coma farmacologico al Gemelli di Roma, dopo il gravissimo incidente che lo ha visto coinvolto in Via Due Ponti 115, alle 10,30 circa di domenica 17 marzo.

Il centauro stava percorrendo la strada a velocità moderata sulla sua Honda SH, quando ad un tratto ha perso il controllo ed è finito a bordo strada impattando con violenza contro una rete di recinzione. La polizia locale e la famiglia del giovane, stanno cercando di capire la complessa quanto misteriosa dinamica dell’incidente. Da qualche ora sui social è stata attivata anche una ricerca testimoni.

Un altro terribile incidente nella zona dov’è morto Matteo Mancia: indagini e ricerca testimoni per scoprire l’eventuale responsabilità di un’altra auto

A pochi giorni dall’incidente mortale che è costato la vita a Matteo Mancia, Via Due Ponti è stato lo scenario di un altro incidente gravissimo, quello di una ragazzo di 26 anni di Roma che in sella al suo scooter Honda SH, si è schiantato contro una rete di recinzione all’altezza del civico 115.

Il sinistro è avvenuto all’altezza di un centro sportivo molto frequentato, facendo anche per questo scattare immediatamente la macchina dei soccorsi  e l’arrivo sul posto degli uomini e le donne della Polizia Locale del XV Gruppo Cassia, che hanno richiamato sul posto gli operatori sanitari dell’ARES 118.

Dopo le manovre di rianimazione, le condizioni gravissime del giovane hanno richiesto il suo trasporto urgente al Gemelli, dov’è entrato in codice rosso e in prognosi riservata.

Sulla dinamica del sinistro sta indagando la Polizia Locale, con l’aiuto della visione delle telecamere della videosorveglianza, che hanno rivelato però solo parzialmente quanto accaduto.

Dopo i rilievi, troppi sono infatti gli interrogativi irrisolti su questo incidente, e tra questi soprattutto il perché il giovane che stava conducendo il due ruote a velocità moderata, sia stato costretto a fare quell’improvvisa sterzata che lo ha ridotto in condizioni critiche.

Tra le responsabilità da accertare anche quella dell’asfalto sconnesso 

Sospetta in questa fase delle indagini, anche la condizione dell’asfalto, dove secondo le indiscrezioni di alcuni testimoni, uno scalino di diversi centimetri sul manto stradale in prossimità del luogo dell’impatto, potrebbe avere una responsabilità nello sbandamento dell’Honda SH del 26enne.

La famiglia: “Ringraziamo le tante persone che si sono fermate ad aiutare nostro figlio”

In tanti hanno soccorso il giovane subito dopo l’incidente, ma dalle loro testimonianze non sarebbe stato ancora possibile ricostruire cosa è successo negli attimi che hanno preceduto il terribile impatto.

“Una catena umana di tante persone si è creata per aiutare nostro figlio e li ringraziamo – scrivono i familiari -. Tra loro o tra chi ha visto ma non ha potuto fermarsi, potrebbe esserci un testimone che ci può aiutare a capire se a provocare l’incidente sia intervenuto un altro veicolo, la strada sconnessa o quel gradino pericoloso contro il quale lo pneumatico dello scooter potrebbe essersi storto e fatto volare il ragazzo a bordo strada. A chiunque possa aiutarci in questa fase a ricostruire la dinamica dei fatti, chiediamo di essere contattati alla mail incidenteviadueponti@gmail.com. Il suo contributo per risalire alla verità è per noi vitale. Grazie“.