Gita fuoriporta a Sermoneta: dal borgo storico ai colori del Giardino di Ninfa

Cosa vedere a Sermoneta in un itinerario tra monumenti e opere d'arte, piatti tipici e il meraviglioso Giardino di Ninfa

Gita fuoriporta a Sermoneta: dal borgo storico ai colori del Giardino di Ninfa
Sermoneta, vista da fuori

Sermoneta è un bellissimo borgo medievale, circondato da mura, che si trova sulla direttrice Appia Pedemontana della via Francigena del sud. Si trova 257 metri sopra il livello del mare ed è stato insignito della Bandiera Arancione assegnata dal Touring Club Italiano.

Cosa vedere a Sermoneta in un itinerario tra monumenti e opere d’arte, piatti tipici e il meraviglioso Giardino di Ninfa

Il paese di trova a 15 km da Latina, a 70 km da Roma e a 150 km da Napoli. Si accede attraverso quattro porte: Porta del Pozzo, Porta delle Noci, Porta San Nicola, Porta Sorda.

Uno dei punti di incontro degli abitanti è la Loggia dei Mercanti, che venne costruita nel 1446 per ordine di Onorato Caetani. Sotto le sue arcate c’erano le porte delle stalle. Oggi, proprio quelle arcate, rappresentano un luogo caratteristico del paese in cui ci si incontra per parlare e scattare foto ricordo.

Di recente sono state restaurate le mura rinascimentali del centro storico di Sermoneta con la creazione, anche, di un percorso museale di circa un chilometro tra gli oliveti secolari. Si possono ammirare il Bastione della Torrenuova e il Bastione di San Sebastiano.

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Nel borgo medievale si trova il Castello dei Caetani, le cui origini risalgono al XIII secolo quando era proprietà degli Annibaldi. Nel XV secolo furono proprio loro ad avviare delle grandi opere di ampliamento di questa struttura che poi, con la scomunica della famiglia, divenne proprietà dei Borgia assumendo le fattezze di una fortezza militare. Venne, infatti, rinforzata la cinta muraria, furono costruiti la Cittadella e il muraglione.

Per informazioni su visite, aperture ed eventi si può consultare questo sito con tutti gli aggiornamenti (LEGGI QUI).

Da visitare anche l’abbazia di Valvisciolo ai piedi del Monte Corvino, dedicata al protomartire Santo Stefano. Il complesso è formato da chiesa, sala capitolare, refettorio e chiostro.

C’è poi la Cattedrale di Santa Maria, che risale al XII secolo, nata probabilmente sulle rovine di un tempio dedicato alla dea Cibele. Dalle forme romaniche passò a quelle gotiche nel corso del XIII secolo grazie agli interventi degli architetti monaci cistercensi di Fossanova.

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Il campanile di Santa Maria Assunta

All’interno si possono vedere anche la pala d’altare raffigurante la Madonna degli Angeli (1452) attribuita a Benozzo Gozzoli, la Madonna che allatta il Bambino con i santi Anna e Gioacchino, risalente alla scuola napoletana del XVI secolo, l’affresco del Giudizio Universale del XV secolo. Nella cattedrale si trova il museo diocesano, che custodisce opere di arte sacra con dipinti dei secoli XVI – XVIII. Tra questi l’incoronazione della Vergine Maria di Girolamo Siciolante 1576 e l’Annunciazione di Matteo Rosselli 1606.

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Il Museo diocesano

Il nostro percorso a Sermoneta tocca poi la chiesa di San Giuseppe, all’ingresso del paese, dedicata al patrono, che risale al 1520 con gradinata del XVIII secolo. C’è poi, tra le case, la chiesa di San Michele Arcangelo, costruita nella seconda metà del XII secolo. Oggi è la risultanza delle modifiche avvenute nel corso dei secoli. Qui avevano sede due confraternite, tra cui quella dei Battenti, che si flagellavano pubblicamente in segno di penitenza.

Attraverso la via di San Francesco, a circa un chilometro dal paese, arriviamo alla chiesa di San Francesco, che sorse come fortilizio dei Cavalieri del Tempio, dove restarono tra il 1162 al 1312. Una particolarità: nel 1495 i religiosi piantarono un gigantesco leccio ancora oggi presente.

Da vedere, ma solo dall’esterno, la sinagoga ebraica.

Tra i musei si può visitare il Museo della Storia della Ceramica, ad ingresso gratuito, nato nel 2004 presso Palazzo Ada Caetani. E’ aperto dal mercoledì alla domenica dalle ore 10 alle ore 13 e dalle ore 15 alle ore 18 (info 340.2487242– 3457741889). E poi c’è il Museo del “C’era una volta” (via della Sevole – centro storico. 339 2083084) con sei quadri del ciclo della vita locale di un tempo.

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Sbandieratori al Belvedere

Un’oasi di relax: il giardino di Ninfa

Nel 2000 la Regione Lazio dichiarò il Giardino di Ninfa Monumento Naturale per tutelare quest’area verde di fama internazionale. Nel corso del Medioevo Ninfa divenne una vera e propria città, dove si avvicendarono diverse famiglie nobiliari, tra cui i Tuscolo e i Frangipane, ma nel 1382 venne distrutta, e mai più ricostruita, dalle truppe sostenitrici dell’antipapa nel Grande Scisma. Di questo periodo sono rimasti i ruderi di cinque chiese (San Giovanni, San Biagio, San Pietro fuori le mura, San Salvatore e Santa Maria Maggiore).

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Il giardino di Ninfa

Il giardino in stile anglosassone venne creato da Ada Bootle Wilbraham, inglese e moglie di Onoraro Caetani, che se ne occupò con i figli Gelasio e Roffredo.

Le paludi vennero bonificate e le erbe infestanti eliminate. Vennero piantati cipressi, lecci, faggi, rose. Le rovine furono restaurate e alcune strutture trovarono nuova vita, come il palazzo baronale, che oggi è la sede di alcuni uffici della Fondazione Roffredo Caetani.
Successivamente il giardino con Marguerite Chapin, moglie di Roffredo Caetani, si arricchì di nuove specie di piante e di rose e, negli anni Trenta divenne un punto di riferimento per il circolo artistico e letterario legato alle riviste che aveva lei stessa fondato.
Nel 1972 Lelia Caetani, figlia di Roffredo, sviluppò il giardino in base al suo raffinato gusto da pittrice attraverso nuovi accostamenti di colore. Tra le specie nuove che introdusse anche magnolie, prunus, rose rampicanti. Nel 1972, cinque anni prima di morire, proprio per preservare il giardino di Ninfa, il castello di Sermoneta e tutelare la memoria dei Caetani, istituì la Fondazione.

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Il giardino di Ninfa

Nel periodo primaverile si possono vedere in piena fioritura ciliegi e meli ornamentali, così come varie magnolie decidue, betulle, iris palustri e aceri giapponesi.

La visita guidata al giardino di Ninfa dura circa un’ora. L’ingresso è regolato esclusivamente da visite su prenotazione, divise in base a fasce orarie e in giorni prestabiliti da marzo a novembre. Si possono portare anche i cani, l’importante è tenerli al guinzaglio e avere con sé sacchetti per le deiezioni. Info: 0773 1880888.

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I giardini di Ninfa in fioritura

Feste, sagre e piatti tipici

Sono diversi gli eventi in programma durante l’anno a Sermoneta. Ne ricordiamo alcuni.

Uno decisamente gustoso è quello in calendario in pieno inverno. La domenica più vicina al 17 gennaio è il momento in cui a Sermoneta si festeggia la Sagra della Polenta. Tradizione secolare in onore di Sant’Antonio Abate prevede che i polentari si mettano al lavoro dalle prime ore del mattino per preparare la polenta, poi cotta in paioli di rame su fuoco a legna.

Il 18 e 19 marzo, invece, in occasione della Festa di San Giuseppe si organizza la Festa dei fauni, che deriva dagli antichi riti pagani di buon auspicio per la nuova stagione. Tra gli altri eventi ricordiamo il Maggio sermonetano e, a settembre, la Fiera di San Michele, una fiera del bestiame e dell’artigianato che si tiene in località Piedimonte.

La polenta, come si può capire, rappresenta un piatto tipico della zona, così come le fettuccine alla “jutta” e la zuppa di fagioli. Da gustare anche il pollo alla Lucrezia Borgia e gli strozzapreti nei vari condimenti.

Come arrivare

In auto: da Roma dall’autostrada Roma-Napoli prendere l’uscita di Valmontone. Quindi Artena, Giulianello, Cori, Doganella, Sermoneta; da Napoli dall’autostrada (uscita Frosinone), S.S. 156 Monti Lepini, Priverno, Sezze Scalo, Sermoneta.

In treno:
si arriva alla stazione di Latina e da qui, solo nei giorni feriali, si prende l’autobus  o il taxi

Informazioni

Comune: Tel. +39 0773.30151

Pro Loco: Tel. 334 3936045

(Foto del Giardino di Ninfa: Marco Simoni)