Casamonica senza reddito, confiscata la villa con piscina

Lo sgombero della villa dall'alba, confiscata per ordine dell'autorità giudiziaria

Un'abitazione dei Casamonica perquisita nell'ambito dell'inchiesta

Lo Stato mette le mani su un altro bene dei Casamonica. È in corso a Roma lo sgombero della storica villa con piscina confiscata alla famiglia in via Flavia Demetria 90, a Morena.

Lo sgombero della villa dall’alba, confiscata per ordine dell’autorità giudiziaria

Era nella disponibilità di Giuseppe Casamonica. Il blitz degli agenti del commissariato Romanina è scattato all’alba di oggi martedì 5 marzo.

L’autorità giudiziaria ha stabilito la confisca della villa e il relativo passaggio all’Agenzia per i beni confiscati.

I primi provvedimenti, risalenti a due anni fa,- nel frattempo alcuni componenti della famiglia sono stati condannati in via definitiva per associazione mafiosa – erano scattati sulla base delle indagini patrimoniali condotte dalla Divisione polizia anticrimine, che evidenziava “la notevole sproporzione tra i beni e i redditi dichiarati” nonché l’origine illecita dei proventi.

Beni per un valore complessivo di oltre 20 milioni di euro erano stati così sequestrati al fine di confisca dalla Polizia anticrimine – su disposizione del Tribunale, sezione misure di prevenzione – a Giuseppe Casamonica, al tempo 72 anni, al figlio Guerrino detto “Pelè”, e a Christian Casamonica, figlio di Ferruccio.

I sequestri

La confisca, in quella circostanza, riguardò in particolare tre proprietà della famiglia Casamonica: la sfarzosa “Villa Sonia”, villa con piscina in via Roccarbernarda, alla Romanina nella disponibilità di “Pelè” Casamonica; un’altra abitazione in provincia di Viterbo e quella di via Flavia Demetria 90, nella disponibilità di Giuseppe Casamonica, oggi in via di sgombero.

Il party nella villa finito male

Nella villa una delle tante scorribande. E’ qui che Giuseppe e Antonio Casamonica, 19 e 21 anni, figli del boss Guerrino, detto Pelè, accusati di associazione mafiosa, usura, estorsione e intestazione fittizia di beni, avevano organizzato nella villa del nonno una festa coi fuochi di artificio per l’uscita del carcere coi domiciliari. Dopo che i vicini hanno avvisato il 112 per il troppo rumore la festa è finita male.

All’arrivo della polizia i due fratelli non si son fatti trovare ma la polizia li ha rintracciati e sono stati ricondotti in carcere con il benestare del giudice. I due scontavano un’aggressione nel quartiere Tuscolano del 17 aprile 2022, ai danni di un egiziano in auto con la famiglia, e a cui, al culmine di una lite per motivi di traffico, era stato portato via mezzo orecchio con un coltello.

All’epoca erano stati tradiri dalle telecamere della zona che avevano ripreso l’aggressione. Condannati a 4 anni per lesioni aggravate, avevano appena ottenuto il trasferimento agli arresti domiciliari.

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