Dragona, la fantastica storia “agricola” del signor Vito Luci, che compie 100 anni

Il signor Vito ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, e ha lavorato come contadino fino a pochi anni fa, costruendosi da solo la casa per vivere partendo dalla Calabria anni '20

A Dragona si è trasferito da una quarantina d’anni, il signor Vito Luci, quindi va considerato da tempo un cittadino simbolo del X Municipio, ma qui, in questo lembo nell’entroterra del litorale laziale dove vive nella stessa palazzina con alcuni dei suoi 5 figli, ci è arrivato giovanissimo, dalla Calabria degli anni venti e costruendosi con le sue mani la casa nella Dragona dell’epoca, dopo aver combattuto la Seconda Grande Guerra.

Il signor Vito ha combattuto nella Seconda Guerra Mondiale, e ha lavorato come contadino fino a pochi anni fa, costruendosi da solo la casa per vivere partendo dalla Calabria anni ’20

Da un paesino della provincia di Reggio Calabria, professione agricoltore, bracciante, come dicono gli storici, già perchè il signor Vito è diventato da pochissimo un “centenario”, dato che ha tagliato la fatidica e invidiabilissima quota dei 100 anni giusto ieri, giovedì 22 febbraio, contorniato, come possiamo vedere da questa foto dataci dalla famiglia, dall’affetto di ogni parente possibile e immaginabile, lui, unico superstite di altrettanti 5 fratelli, così come lui ha messo al mondo e sfamato 5 figli.

Sua figlia Silvana, una delle quattro figlie (più un fratello) che il signor Vito Luci ha dato alla luce, racconta alla redazione di Canaledieci.it, con parole cariche di ammirazione, una storia di fatto infinita, come può essere quella di un uomo con la fibra d’acciaio tale da farlo vivere fino a 100 anni, tra mille fatiche e acciacchi, ma tutto sommato in forma invidiabile, con tanti momenti commoventi da “libro cuore” e sempre a contatto con Madre Natura: “Molti ci chiedono quale sia la forza e il segreto della longevità di papà – spiega una delle figliema la verità è che un po’ è frutto della sua forza interiore, di ottime abitudini, sane, orari da vero agricoltore, sempre a contatto con gli animali fin da bambino e anche quando dalla Calabria si trasferì, prima di Dragona, a Ponte Galeria, per poi arrivare nel 1967 a costruire la casa dove andare a vivere con la famiglia. E poi la genetica, dato che pur essendo l’unico superstite di 5 fratelli, l’ultimo a venire a mancare l’anno scorso a 94 anni era stato uno dei suoi fratelli, ma solo perchè è caduto dalle scale, altrimenti sarebbe ancora qui”.

Sacrificio, lavoro nei campi, a Roma, come in Calabria, e tanta buona genetica: “La verità è che fino a 3-4 anni fa, prima di finire in carrozzina, era sempre in piedi, attivo, forte, a lavorare i campi, e a Roma era il punto di riferimento di un’azienda di Ponte Galeria dove ha lavorato come contadino per gran parte della vita, sempre insieme ai suoi maiali e a fare mille lavori all’aria aperta, credo che il suo segreto sia la semplicità e l’amore per la vita, la terra, e la voglia di costruire una sua famiglia che ora lo ama e lo protegge”.

Il genero del signor  Luci, marito della signora Silvana, aggiunge:Sono tutti qua i suoi figli, e domenica andremo tutti a festeggiare a pranzo questi incredibili suoi 100 anni ad un ristorante a Ostia Antica, verrà anche la quarta delle quattro figlie e il fratello, a parte una che vive a Vicovaro, tutte le sorelle e il figlio vivono qui nei dintorni, noi siamo tutti insieme nella stessa palazzina, noi sopra e lui sotto. D’altronde i sacrifici fatti nella vita da agricoltura, lui che ha fatto anche la Seconda Guerra Mondiale, ha combattuto, messo su una famiglia con cinque figli, non sono neanche spiegabili alle nuove generazioni, ma basta guardarlo per capire che è un esempio di energia per tutti noi“.

Anche la polizia locale di Roma Capitale, racconta la figlia Silvana: “Giusto ieri, allo scoccare del suo centesimo compleanno il 22 febbraio, alle 9 di mattina ci ha fatto una splendida sorpresa l’agente della polizia municipale e ci ha consegnato la pergamena che celebrava la ricorrenza dei suoi 100 anni, e appena sveglio, papà l’ha guardata e si è emozionato, non se lo aspettava ma sa bene che arrivare a questa età lo rende un orgoglio per tutti noi. Dovete sapere che parla poco, ma se si mette a tavola e inizia con gli aneddoti, non finisce più, per quanto è intensa e lunga la sua vita, neppure essere stato in Germania e aver fatto la Guerra lo ha scalfito”.

Il segreto per una vita da centenario, in un altro nostro approfondimento dei mesi scorsi, ha provato a raccontarcelo anche un altro signore che ha compiuto 100 anni a novembre, un uomo che è stato proprietario di uno storico ristorante di Monte Compatri, nell’hinterland  di Roma.

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