Ostia, caso Caliendo: comunicato sibillino del presidente del Municipio

Un avviso di garanzia rischia di azzoppare la maggioranza, solidarietà a tempo determinato del X Municipio all’assessore Caliendo finito sotto inchiesta

Dopo l’avviso di garanzia e la perquisizione effettuata nei suoi uffici nella giornata di ieri dagli agenti della polizia di Roma Capitale su richiesta della procura Capitolina, arrivano le prime reazioni politiche sul caso di Antonio Caliendo, l’assessore al commercio e turismo del X Municipio finito al centro di un’inchiesta in cui sono coinvolti anche alcuni dirigenti dell’ente locale.

Un avviso di garanzia rischia di azzoppare la maggioranza, solidarietà a tempo determinato del X Municipio all’assessore Caliendo finito sotto inchiesta

Reazioni come quella affidata a un comunicato dal presidente del X Municipio, Mario Falconi, che se da un lato formula solidarietà nei confronti di Caliendo, dall’altro chiede che la magistratura venga messa in condizione di fare il proprio lavoro senza impacci di sorta per chiarire tutti i risvolti della vicenda giudiziaria e quindi “senza coinvolgere l’istituzione nel suo complesso”.

Falconi e la maggioranza di centrosinistra di cui anche Caliendo fa parte, scrive in una nota il presidente del X Municipio, “esprimono la loro solidarietà affinché” l’assessore “possa dimostrare la propria totale estraneità ai fatti imputatigli”. Una solidarietà tuttavia sottoposta a una condizione sospensiva che comporta, innanzitutto di dare “piena fiducia al lavoro della magistratura affinché venga fatta chiarezza quanto prima”.

E qui viene il punto più delicato della nota perché, rimarca Falconi, è fondamentale che si possa “serenamente proseguire in ogni caso e con massimo impegno nell’importante lavoro intrapreso nel governo del Municipio, fugando ogni ombra che possa minarne la credibilità”. Ma affinché la magistratura possa fare il proprio lavoro senza condizionamenti, sembra di leggere tra le righe, sarebbe più opportuno che l’assessore facesse un passo indietro.

Lo stesso passo indietro che, del resto, è stato richiesto dal gruppo consiliare del M5S in Campidoglio con quello del X Municipio e la Lista Civica Raggi i quali ricordano come in passato il territorio di Ostia abbia “già sofferto di situazioni di illegalità fortemente penalizzanti per la sua reputazione. Vicende come quella della perquisizione dell’assessore” Caliendo che fanno “ripiombare i cittadini del litorale in una sorta di incubo del passato”.

Fermo restando che occorrerà che le indagini facciano il loro corso” aggiungono gli esponenti pentastellati sarebbe “opportuno” che l’”assessore facesse un passo indietro e presentasse le proprie dimissioni” nel segno di “una totale devozione al valore della legalità e alla risoluzione dei problemi. La rinascita del territorio non ammette -concludono- ulteriori passi falsi”.

Caliendo si dichiara innocente e pronto a chiarire la sua posizione mentre i magistrati proseguono nelle indagini

In buona sostanza la maggioranza che sostiene il parlamentino locale fa quadrato ma se Caliendo si ostinasse a mantenere l’incarico sarebbe come se in qualche modo l’azione della magistratura potesse subire dei condizionamenti.

Sull’orizzonte politico del litorale oltre che negli uffici amministrativi che danno concreto riscontro all’azione di governo si allunga, dunque, lo spettro delle vicende giudiziarie che portarono allo scioglimento e al commissariamento del Municipio deciso dal Viminale il 27 agosto del 2015 e durato per due anni.

Da parte sua Caliendo, sia pure turbato dalla notizia di essere coinvolto dall’indagine, ha ribadito di non avere nulla da temere dai giudici i quali dal canto loro non lasceranno nulla al caso.

In primo luogo per quel che concerne gli accertamenti sulle modalità con cui sono state pagate feste come quella cui partecipò, in occasione del suo compleanno, lo stesso Caliendo alla fine dello scorso mese di novembre in uno dei locali più trendy del litorale.

Cene e party che l’esponente politico sostiene di aver pagato di tasca propria, attraverso bonifici su cui sono in corso le verifiche disposte dalla Procura.

Un’inchiesta di cui fanno parte intercettazioni nelle quali, è l’ipotesi degli inquirenti, il presunto passaggio di mazzette veniva definito con modalità stravaganti. “Un intermezzo, un poco di ossigeno”, facendo addirittura riferimento a “fiocchi di prosciutto”.

Un’indagine complessa, di lunga durata. Forse troppo, stando alla nota sibillina del X Municipio, perché Caliendo possa rimanere al suo posto.