Blocco sull’A12, arresto convalidato per 12 attivisti (ma tornano liberi)

Il giudice riformula le contestazioni: cade l'accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti

Il blitz di Ultima Generazione del 4 dicembre

Convalidati gli arresti per i 12 attivisti di Ultima Generazione che il 4 dicembre hanno bloccato l’autostrada A12 in direzione di Roma, alcuni dei quali anche incollando le mani sull’asfalto. Chiusa l’udienza di convalida i 12 però sono tornati in libertà. Il giudice ha disposto per loro la misura dell’obbligo di firma.

Il giudice riformula le contestazioni: cade l’accusa di attentato alla sicurezza dei trasporti

Nel convalidare l’arresto il giudice ha anche alleggerito le contestazioni: il reato di attentato alla sicurezza dei trasporti è saltato. In aula, nel tribunale di Civitavecchia, è stata riconosciuta soltanto l’accusa di violenza privata.

Per schiodare gli attivisti green rimasti incollati con le mani sull’asfalto i poliziotti avevano dovuto chiedere l’intervento dei vigili del fuoco.

Per i poliziotti della Questura di Roma non era stato facile nemmeno frenare la rabbia degli automobilisti. Un automobilista, in particolare, a più riprese aveva tentato di investire i manifestanti.

Durante la protesta, un automobilista era prima sceso dalla macchina aggredendo una delle manifestanti per poi risalire sulla vettura e investire un’altra manifestante per poi ripartire a tutta velocità.

Il blocco, che ha causato una coda di 6 chilometri, era durato circa mezzora, dopodiché la polizia era riuscita a riportare la situazione sulla strada alla normalità.

L’arresto

Una volta accompagnati al commissariato di Polizia di Fiumicino i 12 attivisti sono risultati gravati da numerosi precedenti specifici ed arrestati per attentato alla sicurezza dei trasporti, di interruzione di pubblico servizio, nonché di violenza privata aggravata.

Gli stessi sono stati inoltre denunciati a piede libero per manifestazione non preavvisata e tre di loro anche per non avere ottemperato alla misura del foglio di via obbligatorio.

La difesa

Soddisfatto il difensore dei 12 attivisti, l’avvocato Cesare Antetomaso: “L’azione non era  finalizzata a mettere in pericolo la sicurezza degli automobilisti. Giusto che la contestazione dell’attentato alla sicurezza dei trasporti sia caduta. Si trattava di una iniziativa non violenta, tanto che gli attivisti avevano non solo provveduto a porre le misure di segnaletica stradale ma anche ad avvertire con anticipo il 118“.

Beatrice, 23 anni, una dei 12 arrestati, nei tre giorni in cui è rimasta in carcere, ha scritto: “Quello che cerchiamo non è uno scontro, ma un confronto: ci poniamo in una posizione di vulnerabilità, ci mettiamo la faccia, usiamo una comunicazione non violenta pur portando le nostre istanze”.

Gli attivisti hanno diramato una nota riguardo l’udienza preliminare per il blocco autostradale. “Saranno le persone di Ultima Generazione a pagare il fatto di aver agito rispetto alla Costituzione Italiana, che sancisce il diritto per ogni cittadino in forma singola ed associata a manifestare pacificamente – spiegano – L’ironia vuole che la manifestazione fosse per onorare l’articolo 9 della stessa Costituzione che dichiara, lo vogliamo ricordare qui, di tutelare “l’ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni“.