Colleferro, botte alla compagna dopo essersi ubriacato: in manette 38enne romeno

La donna temeva d'essere ammazzata di botte dal compagno, un romeno che era solito ubriacarsi per poi picchiarla selvaggiamente

Del caso si stanno occupando i carabinieri

A Colleferro i carabinieri della Stazione di Valmontone e i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile hanno arrestato un 38enne romeno, residente a Valmontone, perchè gravemente indiziato del reato di maltrattamenti in famiglia.

La donna temeva d’essere ammazzata di botte dal compagno, un romeno che era solito ubriacarsi per poi picchiarla selvaggiamente

Nel dettaglio, i militari sono intervenuti, nella scorsa notte, mercoledì 29 novembre, presso un’abitazione di Valmontone, chiamati ad intervenire sul posto a seguito di una richiesta d’aiuto pervenuta al 112 da parte di un giovane romeno che segnalava l’aggressione in atto della mamma in balia del compagno convivente ubriaco.

Sul posto, sono arrivati i militari che hanno trovato la donna, una 32enne romena, che, dopo essere stata ricoverata presso il pronto soccorso dell’ospedale di Colleferro, per essere medicata per delle lievi lesioni riportate, guaribili con una prognosi medica di dieci giorni, si è recata presso la Stazione dei Carabinieri di Valmontone ed ha trovato la forza per denunciare le continue aggressioni da parte del compagno, che avvenivano soprattutto quando  l’uomo era alterato dopo aver “alzato troppo il gomito” ed essersi ubricato con la smodata assunzione d’alcool, spingendo la donna a temere d’essere ammazzata di botte.

I militari dell’Arma dei carabinieri, oltretutto erano già intervenuti quest’estate e dunque erano a conoscenza del problema: in quel caso la donna era stata giudicata guaribile per le ferite riportate, con una prognosi di 15 giorni e in quella occasione, nonostante fosse stata invitata in caserma, aveva deciso di non denunciare.

Per questo motivo, i carabinieri, su disposizione della Procura della Repubblica di Velletri, hanno arrestato l’uomo e lo hanno condotto presso il carcere di Velletri.

In una storia dai contorni analoghi, svoltasi a Tivoli, ad est di Roma, un altro uomo è stato condannato a 3 anni di carcere per essere stato giudicato colpevole d’aver picchiato la compagna in presenza della figlia.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che tutti gli indagati sono al momento da ritenersi come presunti innocenti, data l’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, con le prove che eventualmente si formeranno nel corso del processo e in attesa di una sentenza definitiva e irrevocabile.

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