Sostanza cancerogena nell’acqua Capannelle: la denuncia del Parco degli Acquedotti

Avvelenamento dell'Acqua Santa di Roma. Parco degli Acquedotti: "Distruggere o inquinare la nostra acqua è un delitto contro l’umanità"

Parco degli Acquedotti - foto dalla pagina social

E’ una dura reazione di indignazione quella espressa in queste ore dal Parco degli Acquedotti, a seguito della notizia del rinvenimento di sostanze dannose per la salute presso la sorgente dell’Acqua Capannelle. Un fatto gravissimo, visto che la sostanza incriminata sembrerebbe essere tetracloroetilene, un composto cancerogeno per l’uomo.

Avvelenamento dell’Acqua Santa di Roma. Parco degli Acquedotti: “Distruggere o inquinare la nostra acqua è un delitto contro l’umanità”

Tracce di un solvente di quelle che vengono utilizzate nelle lavanderie a secco e per lo sgrassaggio dei metalli, sarebbero state trovate nell’Acqua Capannelle. Una notizia choc che anche il Parco degli acquedotti ha riportato sulla sua pagina social, con l’intento di denunciare l’ennesimo avvelenamento di una risorsa preziosissima, in questo caso l’Acqua Santa di Roma con proprietà benefiche.

Da dove arriva quest’acqua sono loro stessi a ricordarlo ma è la storia che parla per lei: “La nostra acqua è un’acqua speciale e unica al mondo – spiegano-. E’ l’acqua dei Castelli romani ed è il Vulcano Albano a conferirne i sali minerali e le proprietà che la rendono così speciale. Già gli antichi romani secondo gli studi sull’Acqua di Roma di Marco Bellitto, nel libro “A Spasso per Frattocchie. L’Antica Bovillae da Cesare Augusto a Michelangelo”, per le sue proprietà curative, la consideravano Santa“.

Ma nella zona degli del Parco degli Acquedotti anche altre acque come l’Egeria, e la Claudia, rendono questo patrimonio ancora più prezioso anche se evidentemente non sufficientemente protetto dall’inquinamento e dai veleni.

La denuncia che attende ora l’esito di ulteriori approfondimenti, per risalire agli autori e stabilire adeguati provvedimenti, richiamano altri episodi altrettanto gravi ricordati dall’Ente: “Non è stato sufficiente vedere lo scempio del lago di idrocarburi, sversato presso le fungaie di Tor Fiscale, con l’attuale stallo delle istituzioni, per ragioni non note allo scrivente, ed il contemporaneo rischio di contaminazione delle Falde Acquifere. Adesso anche questo presso l’Acqua di Capannelle. Distruggere o inquinare la nostra acqua è un delitto contro l’umanità” – concludono.