Il Roseto di Roma, non solo rose di maggio ma aperture straordinarie autunnali: le date

Riapre il Roseto comunale: un'occasione straordinaria ad ottobre per ripassare le collezioni e la storia magica di questo giardino

Rosa fiorita del Roseto comunale - foto canaledieci.it

Per gli appassionati di rose, la collezione del giardino floreale più famoso di Roma ha in serbo tra pochi giorni una grande sorpresa, e cioè un’apertura straordinaria autunnale.

Riapre il Roseto comunale: un’occasione straordinaria ad ottobre per ripassare le collezioni e la storia magica di questo giardino

Non durerà a lungo ma sarà un dono speciale per i romani e i turisti, l’apertura straordinaria del Roseto Comunale sull’Aventino, un premio per la costanza con la quale da tutto il mondo in tanti non mancano di visitare abitualmente questo posto magico della città eterna, baciata dal sole com’è noto, anche ad ottobre.

Chi era abituato ad attendere con pazienza la primavera e il culmine stagionale del mese di maggio per assistere alla meravigliosa fioritura delle rose del Roseto Comunale, dovrà infatti ricredersi su quanto questa collinetta fiorita che affaccia sul Circo Massimo possa regalare anche in autunno.

Ad attendere al varco naturalmente circondato di rose, cittadini e appassionati turisti, il 7 ottobre, ci sarà quella che è diventata la tradizionale fioritura autunnale. Il Roseto comunale sarà infatti aperto al pubblico per 15 giorni, fino a domenica 22 ottobre, come sempre con ingresso libero e gratuito in via di Valle Murcia 6, dalle ore 8.30 alle 18.

Nella ricchissima collezione botanica, alcune piccole esplosioni floreali ci stupiranno e saranno l’occasione per ripassate tutte le varietà di un giardino unico soprattutto per la posizione.

All’interno del sito cuore della bellezza botanica, sarà bello immortalare qualche rampicante in primo piano con sullo sfondo l’area archeologica del Circo Massimo. E tra oltre mille varietà di rose provenienti da tutto il mondo, su un’area di 10mila metri quadrati, le fioriture potrebbero essere molte di più di quelle sperate.

La storia del Roseto comunale

E’ una storia affascinante quella di questo luogo, unico al mondo, che fin dal III sec. a.c. era dedicato ai fiori. Tacito, negli Annales, parla di un tempio dedicato alla dea Flora, i cui festeggiamenti, “floralia”, si svolgevano in primavera e proprio nell’area del Circo Massimo.

Adagiato sulle pendici dell’Aventino, di fronte ai resti del Palatino, appena sopra il Circo Massimo, questo giardino non solo offre una magnifica vista che spazia dal colle Palatino, al campanile di S. Maria in Cosmedin, alla cupola della Sinagoga, al Vittoriano, fino ad arrivare all’osservatorio di Monte Mario, ma ha una storia straordinaria da conoscere.

Ricoperto di orti e vigne fino a tutto il XVI sec., nel 1645 divenne l’Orto degli Ebrei con annesso il piccolo cimitero della Comunità. E dal 1934, anno del trasferimento del cimitero ebraico al Verano, l’area, destinata dal piano regolatore generale di Roma a Parco, rimase incolta fino al 1950, quando divenne sede del nuovo roseto comunale.

Come ringraziamento alla comunità ebraica, che aveva permesso di ricreare il roseto in un luogo sacro, venne posta all’ingresso del giardino una stele in ricordo della precedente destinazione e i piccoli viali che dividono le aiuole nell’area collezione, assunsero la forma della menorah, il candelabro a sette bracci, simbolo dell’Ebraismo.

L’atra particolarità poi e la pendenza del terreno con una forma ad anfiteatro, e il disegno architettonico che vuole mimetizzare la frattura orizzontale costituita da via di valle Murcia, che divide il giardino in due parti.