Roma, anziana uccisa e messa nell’armadio. La confessione horror del figlio

Massimo Barberio ricostruisce coi magistrati l'omicidio della madre: "E' stato un gesto istintivo, poi l'ho messa nell'armadio"

I carabinieri sul luogo di un omicidio. Foto di archivio

Sostiene di non aver pianificato l’omicidio Massimo Barberio, il 61enne di Primavalle, che qualche sera fa ha chiesto ai carabinieri di recuperare il cadavere della madre, Egidia, 88 anni, riposto nell’armadio – si scoprirà poi – 11 giorni prima.

Massimo Barberio ricostruisce coi magistrati l’omicidio della madre: “E’ stato un gesto istintivo, poi l’ho messa nell’armadio”

Ho visto il coltello sul lavabo. L’ho afferrato e sorprendendola alle spalle gliel’ho conficcato tre volte. Stava per preparare il caffè”, ha ammesso spontaneamente davanti al suo avvocato Giancarlo Rizzo e al magistrato titolare delle indagini.

La ricostruzione, però, non ha convinto completamente chi indaga: al momento dell’omicidio della madre aveva già a disposizione due enormi sacchi in cui ha infilato il cadavere per farlo sparire nell’armadio.

Ma anche altri sacchi di plastica e del cemento con cui nei giorni successivi ha tentato di murare l’armadio e la stessa porta della camera da letto della madre nel tentativo estremo di non far propagare l’odore nauseabondo che avrebbe potuto allertare anche i vicini.

La ricostruzione

La confessione, per ora, è servita a fissare la data esatta della morte. Barberio ha rivelato di aver assassinato “la madre il 19 settembre, in cucina”.

Dopo quei colpi l’ho messa in due sacchi neri, l’ho portata nella sua camera da letto e l’ho messa nell’armadio. Sotto il corpo ho sistemato un tappeto piegato. Già tre o quattro giorni dopo in casa l’aria era quasi irrespirabile allora ho sigillato l’armadio con uno strato spesso di plastica e poi ho sigillato anche la porta col cemento”.

Il materiale utilizzato l’avevo a casa”, ha precisato l’uomo. Una ricostruzione che va tutta accertata. Per il 61enne, infatti, potrebbe scattare anche la contestazione dell’omicidio premeditato.

Al vaglio anche il movente. L’uomo durante la confessione, così come la notte in cui ha invitato i carabinieri nella sua abitazione, ha spiegato di aver ucciso la madre perché non voleva che lei sapesse dei debiti accumulati col condominio: “Avevo accumulato col condominio 2.800 euro. Non volevo che lei ne fosse a conoscenza. Per me era un incubo. Poi ho capito che quello che ho fatto è anche peggio“.

Domani l’uomo sarà sottoposto a formale interrogatorio in carcere durante la convalida del fermo.