Ostia lido, nel chiosco a due passi dal mare entrato a far parte della storia del cinema

Fonte: canaledieci.it

Registi e anche attori famosi di cast che hanno poi ricevuto i più alti riconoscimenti tributati nel mondo del cinema. Il chiosco di Mario Ventura a Ostia Lido, situato nei pressi del quartiere di Castel Fusano a due passi dal Lungomare Duilio è entrato più volte a far parte del pianeta della celluloide anche, perché vanta una lunga storia alle spalle. Fu aperto nel 2000 sulla base di una convenzione risalente all’8 giugno di quell’anno stipulata con il X Municipio, allora XIII circoscrizione, che autorizzava la costruzione di una struttura in pali e travi di legno per una superficie di circa trenta metri quadri.

Il chiosco gestito da Mario Ventura ha fatto da set a numerosi film e fiction tra pastasciutta alla amatriciana e attori diventati celebri

Nonostante l’esistenza di tutte le autorizzazioni previste e della convenzione, richiamata in una sentenza del tribunale di Roma del 2005, precisa Mario “non ho mai ricevuto alcun sostegno dal X municipio e ho dovuto anche affrontare di tasca mia le spese per ricostruirlo dopo un incendio che il 6 settembre del 2012 lo ha completamente distrutto”. Tra le poche cose che furono risparmiate dalle fiamme una cornice di peltro all’interno della quale c’erano le fotografie della mamma e della sorella di Mario che si dice “molto credente” e aggiunge che, forse, quelle foto si salvarono perché erano sotto “la protezione di un immagine di padre Pio”.

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Il titolare del chiosco Mario Ventura -canaledieci.it

Ma nonostante le difficoltà incontrate, dopo 22 anni il chiosco sul lungomare prosegue la sua attività e ha fatto da scenografia a molte produzioni cinematografiche. Da Non essere cattivo di Claudio Caligari con Valerio Mastrandrea, uscito nel 2015 e vincitore, tra l’altro, di un David di Donatello per il miglior suono, a stralci di Suburra di Stefano Sollima con la sceneggiatura di Giancarlo De Cataldo e la partecipazione di Pierfrancesco Favino. Anche in questo caso un film premiato con il David di Donatello per il migliore attore non protagonista. Nel 2020 è stata la volta de I predatori per l’esordio alla regia di Pietro Castellitto, primogenito di Sergio e dell’attrice Margaret Mazzantini.

Tra le pareti del chiosco non sono mancate le fiction, come la miniserie targata 2005 che racconta le vicende del brigadiere Paola Vitali impersonata sul set da Manuela Arcuri e di cui Mario ricorda un curioso siparietto. “Stavo preparando un’amatriciana per il direttore di scena quando lei si avvicinò per chiedere “posso assaggiarla?” e “te credo -ho risposto io- e so’ sicuro che se ci fossero stati gli altri se magnava pure quelli”. Del chiosco sono stati ospiti anche i ragazzi del Centro Sperimentale di Cinematografia che erano venuti a Ostia per girare una produzione finanziata con risorse statali. “Organizzai un grande pranzo perché li ho considerati tutti miei ospiti”. L’ultima volta che le cineprese sono entrate nel locale è stato di recente, per trasformarlo in un finto ristorante cinese in cui girare alcuni interni di una serie Tv. “Hanno pure steso una finta ruggine sulle parete -sottolinea Mario- per rendere più credibile la scena”.

Dal siparietto con Manuela Arcuri al sopralluogo delle autorità del X Municipio

Nonostante i momenti di celebrità le difficoltà non sono mai mancate. Mario che nella vita ha fatto mille lavori, dall’operatore cinematografico all’autista, dal conducente di camion alla preparatore di fuochi d’artificio continua a lavorare e vivere nel chiosco insieme alla moglie invalida al 100% perché “sono un senza tetto precipitato in tale situazione anche per colpa e per dolo della pubblica amministrazione assente e latitante da anni nonostante i miei ripetuti appelli a loro rivolti per le mie precarietà e fragilità”. Nonostante l’esistenza della convenzione con gli uffici del X municipio per ridare vita a tutta la struttura Mario ha dovuto rimboccarsi le maniche e mettere mano al portafoglio per ricostruirla. Così come a spese sue in base a una determina dirigenziale del 2002 ampliò il locale costruendo, all’esterno dello stesso, una tettoia di circa trenta metri quadri.

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Il chiosco sul lungomare di Ostia Lido prima della costruzione della veranda-canaledieci.it

Intorno al chiosco, in compenso invece, ha continuato a proliferare la presenza di numerosi camper e alloggi di fortuna costruiti da senza fissa dimora. Una situazione di abbandono che ha creato difficoltà anche a Mario Ventura quando, nel piazzale antistante la sua struttura ha parcheggiato un “mezzo pesante con rimorchio che ha lasciato sull’asfalto polveri, frammenti in vetro che sono finiti sull’asfalto e sull’aiuola antistante il mezzo insieme a liquami formati da acqua, solventi e chissà quali altre sostanze”.  Si trattava dello stesso camion che nel 2018, sottolinea Mario, “si era posizionato proprio davanti al chiosco mentre io ero intento a lavorare perché nel locale erano presenti alcuni avventori, costringendomi a rivolgermi ai carabinieri che sono prontamente intervenuti. Quello che denuncio -conclude Mario- è che nei miei confronti il principio che la legge è uguale per tutti non è stato rispettato e ha fatto anzi spazio al motto secondo cui in realtà esistono due pesi e due misure“.

Sono in possesso di molteplici autorizzazioni -rimarca Mario- rilasciate dagli organi competenti e verificate, recentemente, in occasione di un sopralluogo effettuato il 28 settembre scorso dagli agenti della polizia locale del X Gruppo Mare e dal personale della Asl Roma 3 di Ostia, salute pubblica. Non sono un abusivo e chi sostiene il contrario vilipende, denigra e divulga falsità sullo stato del chiosco e sulla mia persona offendendo gravemente anche la mia famiglia”.