Casal Palocco, monta la protesta contro il taglio dei pini: pronto ricorso al Tar degli ambientalisti

Cresce il numero di residenti che si interrogano sul destino di pini quasi secolari ancora in salute

Un tratto di viale Gorgia di Leontini per il cui rifacimento il Consorzio locale è pronto ad abbattere decine di pini -canaledieci

Il caso di Palocco è solo la punta di un iceberg, ma l’abbattimento di oltre 60 pini perfettamente sani non è accettabile e intanto è in rampa di lancio un ricorso al Tar per fermare motoseghe e ruspe in attesa che sull’intera vicenda venga fatta la dovuta chiarezza”. Antonio Delle Monache, coordinatore di una delle associazioni che hanno già presentato una diffida nei confronti del X Municipio e del Consorzio di Casal Palocco per il taglio degli alberi dal grande ombrello annuncia un’ulteriore escalation delle iniziative legali destinate a sostenere “una battaglia trasversale -precisa Delle Monache- in cui la politica non c’entra nulla”.

Cresce il numero di residenti che si interrogano sul destino di pini quasi secolari ancora in salute

Il ricorso in via d’urgenza ai giudici amministrativi di primo grado, affidato all’avvocato Vitaliana Esposito, per impedire abbattimenti indiscriminati nel quartiere residenziale situato alle porte di Ostia Lido si affiancherà alla diffida già formalizzata da Italia Nostra e da altre otto organizzazioni per la tutela del patrimonio arboreo tramite Antonio Pileggi, titolare di Diritto del Lavoro all’università di Roma Tor Vergata. Se l’iter per l’abbattimento, ritenuto dalle istituzioni inevitabile per consentire il rifacimento di 12 km di strade dissestate all’interno del centro abitato proseguirà senza la possibilità di aver preso visione dei relativi atti, il passo successivo alla diffida sarà di portare in tribunale i responsabili, anche per ottenere il risarcimento del danno derivante dal “pretium doloris”. Perché le specie sane di “pinus pinea” sono, tra l’altro, considerate “monumenti viventi” dalla carta internazionale di Firenze riconosciuta dal nostro ordinamento giuridico (leggi qui).

A Casal Palocco intanto le proteste contro l’eliminazione dei pini continuano a crescere, anche alla luce del dell’approvazione del bilancio di previsione del Consorzio di Casal Palocco che stanzia specifiche somme al taglio dei pini per la loro sostituzione con altre piante ad alto fusto (leggi qui).

E’ una vicenda molto triste -dice Antonio Delle Monache- ma il movimento d’opinione contro il taglio continua a crescere. I consorziati concordano sulla necessità di rifare il manto stradale ma preservando al massimo quella sessantina di pini perfettamente sani anche grazie alle cure prestate negli anni scorsi a spese degli stessi consorziati. I residenti prendono coscienza del fatto che Roma, un tempo la capitale più verde d’Europa sta piano piano diventando la più cementata tra l’altro per via delle pessime procedure di manutenzione e potature attuate in zone centrali e periferiche della città su piante che hanno un valore iconico e sistemico. Riducono, per esempio, le polveri sottili presenti nell’aria e contribuiscono, con i loro ombrello dai profumi balsamici a ridurre la temperatura atmosferica. Nel caso di Casal Palocco -incalza Delle Monache- si assiste a un vero e proprio paradosso. I consorziati pagano per aver scelto di vivere in un vero e proprio polmone verde e lo stesso Consorzio ha speso decine di migliaia di euro per la manutenzione di pini che oggi hanno oltre 70 anni e un valore economico di circa 70mila euro a pianta. Ora, sempre a loro spese gli si chiede di eliminarli senza aver neppure messo il tema all’ordine del giorno della seduta che ha approvato il bilancio. Sempre più persone iniziano a chiedersi il perché di una simile strage, quando esistono tecniche che permettono di eseguire lavori stradali e preservare al tempo stesso i pini come hanno confermato gli agronomi da noi contattati per le relative perizie”.

Gli ambientalisti lamentano il fatto che gli abbattimenti saranno eseguiti in contrasto con le norme previste dal Regolamento del verde di Roma Capitale

Il Regolamento del verde di Roma Capitale pone, del resto, un argine normativo molto chiaro alle procedure e agli accorgimenti che devono essere adottati per evitare “danneggiamenti, immediati o futuri” delle radici. Anche nel caso in cui le stesse si trovino in prossimità dei cantieri e intervenendo su quelle situate in prossimità della sede stradale “preferibilmente con tecnica manuale, oppure ad aria e con mini escavatori a risucchio”. L’obiettivo è di conciliare la stabilità degli alberi con l’esigenza di garantire l’incolumità delle persone. In caso contrario i pini che non è possibile sottrarre all’abbattimento dovrebbero essere sostituiti con esemplari della stessa specie negli ampi spazi esistenti all’interno della zona di spartitraffico che, a Casal Palocco separa, viale Gorgia di Leontini e via Alessandro Magno da tempo in attesa di rifacimento.

Il Regolamento del verde deve essere rispettato e il X Municipio dovrebbe farsi garante di un iter trasparente e portato a conoscenza di tutti i cittadini del quartiere -puntualizza Delle Monache- non consideriamo amministrazione e Consorzio come dei nemici ma ci sono ancora troppi interrogativi in sospeso. Solleciteremo interrogazioni da parte di chi siede in Regione Lazio e in Parlamento per avere delle risposte. La ditta che dovrebbe abbattere i pini di Casal Palocco con risorse poste a carico dei residenti, per esempio, è la stessa che incasserà i quattro milioni di euro stanziati dal Comune per poi rifare le strade. La domanda che un numero sempre maggiore di abitanti si pone è perché eliminarli? Il nostro auspicio è di riuscire a salvare molti dei 64 alberi oggi condannati con tecniche inadeguate per evitare il ricorso ad abbattimenti speditivi che suonano come un vero e proprio abuso”.

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