Roma, con i ponti festivi Fontana di Trevi è una gallina dalle uova d’oro (VIDEO)

Fontana di Trevi: più turisti, più monetine. Incassi decuplicati

Dalle poche centinaia di euro nei giorni di magra agli oltre trentamila col boom di turisti. Complice i ponti tra la Festa della Liberazione e il Primo Maggio, che stanno facendo contare il tutto esaurito (o quasi) nella Città Eterna, le monetine lanciate nella Fontana di Trevi si sono quasi decuplicate, trasformando il monumento simbolo di Roma in una gallina dalle uova d’oro.

Fontana di Trevi: più turisti, più monetine. Incassi decuplicati

Quei soldi infatti sono destinati a poveri ed emarginati senza intaccare le casse del Campidoglio che destina da anni ormai, ogni giorno, l’enorme gruzzolo alla Caritas.

Per ogni moneta lanciata nella Fontana di Trevi la speranza che si avveri un desiderio e una certezza: quel gesto sarà trasformato da altri in una azione di beneficenza.

Il Campidoglio ha rinnovato lo scorso dicembre il protocollo di intesa con la Santa Sede per la destinazione delle monetine raccolte nella vasca più bella e famosa della Capitale.

L’accordo sarà valido fino a docembre 2026 e con un fine già rodato: la montagna di monete dovrà alimentare azioni di beneficenza in favore degli ultimi.

Nel 2022, per esempio, sono state raccolte oltre 33 mila chili di monete corrispondenti a 1.432.953 euro.

Le monetine, lanciate come rito propiziatorio nelle acque della Fontana di Trevi da parte dei visitatori di ogni nazionalità, sono, infatti, di proprietà di Roma Capitale e destinate da sempre a fini benefici.

Quello del lancio delle monetine è un rito noto in tutto il mondo, e sono davvero pochi i turisti in visita a Roma che non dedicano del tempo a bordo fontana, non tanto e non solo per la magnificenza della vasca settecentesca voluta da Papa Clemente XII, ma proprio per il rito del lancio della moneta col relativo selfie.

Le donazioni

Soldi destinati poi alla Caritas, che incassa in media un milione e mezzo l’anno. Nel tesoretto finiscono perlopiù spiccioli di euro, ma anche dollari, yen, yuan e rubli. Qualcuno in realtà lancia anche dentiere, orologi, e, inavvertitamente braccialetti d’oro. In questo caso i recuperi seguono strade diverse.

Ad aspirare le monetine dalle acque della fontana tecnici specializzati di Acea, la municipalizzata che gestisce le acque della fontana. Con una potente pompa riescono in breve tempo a succhiare il tesoretto depositato dai turisti.

L’operazione prelievo è uno spettacolo per chi assiste. Scena da far invidia ai tanti ladri che si sono avvicendati negli anni per riempirsi le tasche.

La raccolta

Il processo di raccolta inizia poco prima delle 8 di mattina, con una frequenza che nel corso del tempo è cambiata più volte. Molti stranieri restano sorpresi quando a quell’ora arrivano con l’intenzione di replicare il lancio ma trovano il monumento delimitato dai nastri e tecnici al lavoro.

Gli operai riuniscono le monete in una sola fila per facilitare l’aspirazione delle pompe e a processo in corso vengono raggiunti da un rappresentante della Caritas, quasi sempre Fabrizio Marchioni, che quando non è impegnato con la fontana – lavoro che svolge dal 2011 – aiuta nell’amministrazione.

Poi una macchina separa gli euro dalle valute straniere, che, grazie a una serie di accordi con le ambasciate, vengono convertite ogni due o tre anni.

Infine arriva il portavalori e le monete, che sembravano aver terminato il loro percorso nelle acque della fontana, tornano in circolazione sotto forma di opere di beneficenza.

Credit di foto e video “Italiasecret”