Monterotondo: si indaga sulla morte di Enzo Teti, autotrasportatore schiacciato dal suo furgone

Il 60enne originario di Monterotondo Scalo, era rimasto gravemente ferito dal suo furgone mentre era a lavorare a Roma

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Immagine di repertorio

Roma: purtroppo non ce l’ha fatta, Enzo Teti, 60 anni, che alcune settimane fa era rimasto schiacciato dal suo furgone per una tragica fatalità, con il mezzo che lo aveva ferito gravemente alle gambe mentre come tutti i giorni stava lavorando nella Capitale assieme al figlio e ci sono diversi aspetti da chiarire, mentre oggi, 22 settembre, in mattinata si sono tenuti i suoi funerali.

Il 60enne originario di Monterotondo Scalo, era rimasto gravemente ferito dal suo furgone mentre era a lavorare a Roma

Di professione autotrasportatore, il 60enne era originario di Monterotondo Scalo, dove si sono svolti i funerali del signore, che grazie al pronto intervento del figlio, presente con lui lungo viale di Tor Bella Monaca la mattina dello scorso Primo settembre, quando quel giorno l’uomo era rimasto vittima di un gravissimo incidente, con il mezzo di trasporto che gli aveva schiacciato le gambe, obbligandolo al ricovero in codice rosso.

Il figlio è intervenuto rapidamente  e con coraggio, come lui stesso ha spiegato nei giorni scorsi a Canaledieci.it, gli ha liberato gli arti inferiori permettendogli, almeno temporaneamente, di sopravvivere e venire soccorso e ricoverato in ambulanza dai sanitari del 118 in ambulanza, presso il vicino Policlinico di Tor Veragata.

Qui, dopo giorni e giorni di agonia, l’uomo è morto e a quanto filtra dai successivi accertamenti, si sarebbe trattato di un drammatico incidente, con il mezzo che era già fermo in strada perchè guasto ed è slittato, forse per un guasto al freno, fratturandogli le gambe e ferendolo gravemente.

La sua morte è arrivata 10 giorni dopo, e per lui non c’è stato niente da fare, con il mezzo che era diretto verso il ponte limitrofo a via Amico Aspertini, nel quartiere alla periferia est di Roma, mentre l’uomo era in servizio con il figlio, svolgendo la professione di autotrasportatore.

Tuttavia il caso è tutt’altro che chiuso, dato che gli accertamenti da parte degli inquirenti, con la polizia di Stato del commissariato Casilino titolari delle indagini, che cercano di chiarire l’esatta dinamica del drammatico evento, nonostante l’autopsia confermi le ferite da schiacciamento, si sta cercando di appurare le motivazioni del guasto che ha di fatto reso inattivi i freni del veicolo.

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