Codice della strada, via libera del Governo alle maxi multe per chi usa il cellulare alla guida

Primo sì in Consiglio dei ministri al pesante inasprimento delle multe previste nei confronti di chi viene colto alla guida mentre utilizza lo smartphone

Il Governo affonda l’acceleratore sull’inasprimento delle multe e delle misure repressive previste dal Codice della Strada nei confronti di chi usa il cellulare alla guida. Le nuove disposizioni sono contenute in un pacchetto di norme che dovranno essere sottoposte all’esame del Parlamento per la definitiva conversione in legge.

Primo sì in Consiglio dei ministri al pesante inasprimento delle multe previste nei confronti di chi viene colto alla guida mentre utilizza lo smartphone

Il giro di vite sull’uso dei cellulari alla guida si pone nel solco degli obiettivi che puntano a una drastica riduzione degli incidenti stradali in molti casi provocati, sovente con effetti letali, dalle distrazioni alla guida conseguenti all’impiego degli smartphone. La stretta prevede che le sanzioni attualmente previste in questo specifico caso passino dalla fascia compresa tra 165 e 660 euro a quella più alta inclusa tra 422 e 1.697 euro. Alla pena pecuniaria si aggiungono la sospensione della patente di guida da quindici giorni a due mesi fin dalla prima violazione e il taglio di 8 punti dalla medesima.

Nel caso in cui la persona multata in prima istanza violi le medesime norme nell’arco del biennio successivo, la sanzione amministrativa sale a una fascia ancora più alta inclusa tra un minimo di 644 e un massimo di 2.588 euro con decurtazione di 10 punti patente.

Ulteriori novità dal Consiglio dei ministri di oggi si registrano anche sul versante degli autovelox dove si sono fatte sentire le pressioni dei sindaci per ottenere dall’Esecutivo il via libera a disposizioni che contemplino un aggravamento delle multe per chi eccede i limiti di velocità a 1.084 euro con sospensione della patente di guida da quindici a trenta giorni nel caso in cui la persona abbia commesso la stessa violazione per almeno due volte nell’arco di un anno all’interno del centro abitato.

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