Roma, forzano l”alt” dei carabinieri e fuggono: in macchina con bastoni e armi: 2 arresti

In una folle fuga in macchina nel cuore di un quartiere centralissimo i due arrestati sono stati trovati in possesso di armi e bastoni

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Roma: due uomini sono stati arrestati dopo un lunghissimo inseguimento per le strade della Capitale, tentando di sfuggire ai controlli delle forze dell’ordine con varie manovre kamikaze che hanno rischiato anche di uccidere, nella loro fuga in macchina, diverse persone.

In una folle fuga in macchina nel cuore di un quartiere centralissimo i due arrestati sono stati trovati in possesso di armi e bastoni

In particolare i fatti si sono svolti ieri pomeriggio, 15 settembre, quando all’alt dei carabinieri, fatto mostrando la paletta, i due fuggitivi hanno ingranato le marce alte e dato gas a bordo di un’Alfa Romeo Gran Turismo e hanno anche cercato di liberarsi delle forze dell’ordine speronando, senza riuscirci, la pattuglia dei militari dell’Arma.

I carabinieri della Stazione di Roma San Pietro, tuttavia, non si sono dati per vinti e dopo diversi minuti di inseguimento tra le due auto, sono riusciti a sbarrare la strada dei criminali nel cuore del quartiere Prati-Ottaviano, fermandoli all’incrocio tra Viale Giulio Cesare e via Ottaviano, sotto gli occhi sbigottiti di residenti e turisti che gremivano le strade.

Trovati in possesso di armi atte a offendere tra le quali un bastone, i due arrestati, un italiano e un romeno, sono stati messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria e, grazie all’analisi della loro posizione, si capirà se l’auto fosse rubata e quale fosse, oltre al possesso degli arnesi atti a offendere il motivo della loro fuga, se siano coinvolti in altri reati oppure no.

Proprio oggi, sempre a Roma e sempre ad opera della forza pubblica, in questo caso la Polizia di Stato, vi abbiamo raccontato di come un cittadino peruviano di 35 anni sul quale “pendeva” un mandato di cattura internazionale, è stato arrestato mentre si aggirava in strada nei pressi di un rione Capitolino.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che tutti gli indagati vanno considerati presunti innocenti fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna, con le prove che si formeranno eventualmente nel corso del processo, terminati tutti i gradi di giudizio previsti.

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