Droga dello stupro, fermato un pusher alle porte di Roma

L'uomo nascondeva in auto più flaconcini di droga dello stupro

La droga dello stupro in flaconcini
La droga dello stupro sequestrata a Montelibretti

Nuovo sequestro di droga dello stupro. Stavolta la droga sintetica, che versata nelle bevande rende la vittima manipolabile e priva di volontà, è stata sequestrata a un piccolo borgo alle porte di Roma, Montelibretti.

L’uomo nascondeva in auto più flaconcini di droga dello stupro

In manette è finito un corriere di 43 anni non residente nel posto e probabilmente impegnato a fare una consegna mirata dello stupefacente. A far scattare le manette i carabinieri della Compagnia di Monterotondo.

L’uomo, notato alla guida di una utilitaria, è stato fermato e sottoposto a perquisizione dai militari dell’arma insospettiti.

Nella disponibilità dell’indagato sono stati quindi trovati 70 grammi di droghe sintetiche di diverse tipologie, tra cui 50 grammi della cosiddetta “droga dello stupro”, contenuti all’interno di alcuni flaconcini che recavano ancora la denominazione chimica della sostanza.

La droga è stata sequestrata e le successive analisi hanno confermato il contenuto di quei flaconi. Al termine del rito di convalida di fronte al tribunale di Tivoli, il 43enne è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

Vip e insospettabili

Nella primavera del 2022 un sequestro record a Roma e in un luogo insospettabile. Con l’accusa di detenzione ai fini dello spaccio di droga dello stupro è stato arrestato un medico neurologo del San Camillo. Nel suo studio privato, nel quartiere San Giovanni, sono stati trovate 2.309 dosi, pari a un litro e mezzo della sostanza.

Negli ultimi due anni sono i numerosi i casi di professionisti e persone dello spettacolo finiti in manette per il possesso della droga dello stupro. Il 21 settembre del 2021 è stata arrestata Claudia Rivelli, sorella di Ornella Muti, perché trovata in possesso di due flaconi di “droga dello stupro”, arrivati via posta dall’Olanda.

Per lei un’accusa pesante. Nell’ordinanza il gip l’aveva accusata di importazione e cessione di sostanze stupefacenti perché “illecitamente dall’Olanda con cadenze trimestrali, importava vari flaconi di Gbl provvedendo a inviarne parte al figlio residente a Londra dopo averne sostituito confezione ed etichetta riportante indicazione “shampo” in modo da trarre in inganno la dogana”.