Roma, uccise tre donne: esclusa l’infermità mentale per Giandavide De Pau

Per il serial killer delle prostitute il perito della procura esclude l'infermità mentale

I rilievi nel palazzo dove sono state trovate morte le due donne

Esclusa l’infermità mentale per Giandavide De Pau, il cinquantenne della Balduina che il 17 novembre ha ucciso a coltellate tre prostitute in due appartamenti di Prati. Il serial killer delle lucciole ed ex autista del boss Michele Senese, quindi, resterà in carcere. Esclusi trasferimenti in centri alternativi.

Per il serial killer delle prostitute il perito della procura esclude l’infermità mentale

A stabilire che  De Pau non soffra di alcuna forma di infermità mentale la consulenza disposta a piazzale Clodio nell’ambito dell’inchiesta sul triplice omicidio.

La procura si appresta così a chiudere le indagini per prepararsi a chiedere il processo. Non è escluso, però, che il tema della salute mentale di De Pau torni alla ribalta. Durante l’udienza preliminare il difensore di De Pau potrebbe chiedere un ulteriore accertamento clinico tanto più che nel 2006 il suo assistito era stato prosciolto dall’accusa di violenza sessuale proprio per infermità mentale.

A firmare gli accertamenti che escludono l’infermità mentale di De Pau lo psichiatra forense Fabrizio Iecher. L’esperto non riconosce alcun disturbo all’indagato, dichiarando il profilo dell’ex autista di Senese, abituale consumatore di cocaina, compatibile con il regime carcerario.

La mattanza di De Pau risale alla mattinata del 17 novembre: De Pau, in meno di un’ora e sotto l’effetto di cocaina, uccise tre donne con decine di coltellate a Prati.

I primi due omicidio in un palazzo elegante di via Riboty, a un passo dal tribunale dove le vittime  Li yan Rong, di 55 anni, e Yang yun Xia, di 45 anni, ricevevano clienti.

Il cellulare di De Pau aveva ripreso le agghiaccianti immagini del massacro. Un’ora dopo la scena si ripete in via Durazzo, dove aveva preso appuntamento con Marta Castano Torres, 65 anni.

L’ultimo femminicidio

Ieri a Roma un altro femminicidio. La vittima una infermiera di 52 anni madre di due figli, Rosella Nappini: è stata assassinata a coltellate nell’androne del suo palazzo al Trionfale.