Un nuovo tentativo di furto in appartamento è avvenuto nelle ultime ore nel quartiere Aurelio, messo in atto da una coppia di ladri albanesi che avevano preso di mira l’abitazione di due donne 60enni, e senza attendere di vederle uscire hanno fatto irruzione spaccando i vetri delle finestre.
Roma, topi di appartamento senza scrupoli hanno fatto irruzione nell’abitazione con all’interno le due 60enne: bloccati grazie ad un testimone
Invece di attendere che l’appartamento fosse vuoto per agire indisturbati, si sono arrampicati fino alla finestra dell’abitazione e l’hanno distrutta per entrare e tentare di arraffare il più possibile prima di darsi alla fuga. Qualcosa però è andato storto in quel piano criminale ieri mattina. Â
Il tentato furto è avvenuto in un appartamento nel quartiere Aurelio, dove in due avevano architettato di ripulire di denaro e preziosi le affittuarie 60enni di un’abitazione in via Benedetto XIV.
E così nonostante le serrande dell’appartamento fossero sollevate dando il segnale della presenza di persone in casa, i due complici di nazionalità albanese, dapprima hanno spaccato il vetro della porta finestra e poi sono penetrati in casa accorgendosi delle due donne che incredibilmente non si erano accorte di nulla.
Quando però gli indiziati sono fuggiti a bordo di una macchina cercando di far perdere le proprie tracce, qualcuno invece aveva dato l’allarme che ha permesso agli agenti della Squadra Volanti, del XV° Distretto Ponte Milvio e del commissariato Flaminio, in servizio in quel momento sulla Via Aurelia, di rintracciarli e bloccarli.
E’ stata la testimonianza di un uomo a consentire l’identificazione dei due cittadini albanesi di 27 e 23 anni, fornendo ai poliziotti precise indicazioni sui vestiti dei ladri e il modello dell’auto che aveva fuggire via in tutta fretta dal civico dell’appartamento, il cacciavite utilizzato per forzare l’ingresso nell’appartamento.
La coppia di ladri è stata quindi arrestata ed ora dovrà rispondere di tentato furto in concorso, ed in queste ore è arrivata anche la convalida dell’arresto e con la misura cautelare del divieto di dimora nella Capitale.
Gli indagati sono comunque da ritenersi presunti innocenti, fino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.