Roma, centauro sbanda e si ferisce gravemente. Moto senza targa: l’amico picchia i medici per coprirlo

L'amico, chiamato a supporto dal centauro ferito dopo un incidente, ha tentato di non farlo identificare, picchiando alcuni medici, il personale del 118 e danneggiando un'ambulanza

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Botte da orbi tra tre ragazze minorenni in un liceo di Roma. Foto di repertorio.

Follia allo stato puro dopo un incidente in moto avvenuto nella Capitale, su via della Magliana, altezza civico 320, nel quadrante sud della Città Eterna, con un centauro che sarebbe sbandato schiantandosi sull’asfalto e poi, dato che il “due ruote” sul quale viaggiava sarebbe stato privo di targa, avrebbe chiamato telefonicamente in suo soccorso un amico  per nascondere e portare via il mezzo gravemente danneggiato dal sinistro, avvenuto per cause e in una dinamica ancora tutta da accertare.

L’amico, chiamato a supporto dal centauro ferito dopo un incidente, ha tentato di non farlo identificare, picchiando alcuni medici, il personale del 118 e danneggiando un’ambulanza

I fatti in questione sono avvenuti nella serata di ieri poco dopo le 20 del giorno di Ferragosto: dopo l’incidente, l’amico arrivato a supporto, ha picchiato dapprima due medici fuori servizio che, sentite le grida di dolore, erano arrivati dal centauro per aiutarlo.

Poi è stato preso a cazzotti dalla stessa persona anche il personale Ares 118, tutto per impedire l’identificazione del motociclista, che intanto stava morendo dissanguato.

Quest’ultimo sarebbe reo, a quanto filtra dalle indagini delle quali si stanno occupando i carabinieri, di aver guidato la moto senza targa e di aver cercato di nascondersi nonostante il centauro fosse gravemente ferito, tanto da essere stato, alla fine, ricoverato in codice rosso.

Il motociclista in questione non voleva essere soccorso perchè poi sarebbe risultato che il suo incidente sarebbe avvenuto su un mezzo senza targa.

L’amico del ferito, per “coprirlo”, ha aggredito fisicamente e verbalmente anche due medici fuori servizio che si trovavano in zona e volevano aiutare l’uomo a riprendersi dal violento impatto, venendo per contro picchiati anche loro, così come il personale Ares.

Distrutto a suon di pugni dall’aggressore un vetro dello sportello del mezzo di soccorso, i sanitari hanno dovuto, dopo la gazzarra, chiamarne uno nuovo per poter trasportare il ferito, dato che la prima ambulanza era di fatto inutilizzabile.

Per le gravi lesioni riportate il centauro è stato contestualmente ricoverato in ospedale in codice rosso al San Camillo di Roma.

Ora la posizione del ferito e dell’amico stanno venendo approfondite dai militari dell’Arma della Stazione Trullo arrivati sul luogo dell’incidente.

Ferito e aggressore sono stati identificati  e posti in stato di fermo, così come la moto è stata sequestrata per capire da dove provenga, se sia stata precedentemente rubata e perchè fosse senza targa.

Recentemente, le aggressioni al personale medico e gli incidenti, anche mortali, a centauri, sono avvenuti molto di frequente tra Roma e il suo hinterland.

Basti ricordare alla donna che a Tivoli ha spaccato il vetro di un ambulanza e seminato il panico nel locale pronto soccorso, o al paziente che ha picchiato un medico al Grassi di Ostia, reo, a detta dell’arrestato, di farlo attendere troppo per un intervento chirurgico.

Per quanto riguarda gli incidenti a motociclisti, va ricordato il sinistro nel quale è morto, su via dei Pescatori, Fabio Consoli, un orafo di 61 anni e quello nel quale, sulla Colombo, è deceduto Saverio Piccioni, titolare dello stabilimento balneare Kursaal di Ostia, scontrandosi fatalmente contro un camion.

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Come per gli indagati, anche per i fermati, al momento vale la presunzione d’innocenza, in attesa di ulteriori provvedimenti e con le prove che eventualmente si svilupperanno nel corso del processo. La colpevolezza arriva solo al termine dell’ultimo grado di giudizio e con l’emissione di una sentenza definitiva di condanna.

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