Tivoli: una vera e propria follia quella messa in atto da una donna che dapprima ha frantumato a mani nude un vetro delle ambulanze in quel momento in servizio e, non contenta, ancora in preda alla rabbia ha distrutto gli arredi mettendo il pronto soccorso della città ad est della Capitale completamente a soqquadro e spingendo il sindacato di categoria a prendere posizione stigmatizzando fortemente l’accaduto.
Una donna in evidente stato confusionale è stata denunciata dopo aver distrutto il vetro di un’ambulanza in servizio ed essere stata contenuta a fatica dai carabinieri
I fatti risalgono allo scorso sabato 29 luglio, e per contenere la furia della donna sono stati i carabinieri competenti per zona, arrivati dopo essere stati chiamati a raffica al numero unico per le emergenze del 112 dal personale medico-infermieristico: in tantissimi hanno raccontato loro che in quel momento era presente in ospedale una donna totalmente fuori di sé, in grave stato confusionale, che stava distruggendo qualsiasi cosa le capitasse a tiro.
Si trattava di una signora 46enne che, all’arrivo in loco dei militari dell’Arma era ancora intenta a devastare alcune suppellettili del pronto soccorso e dopo una lunga operazione di mediazione da parte delle forze dell’ordine, è stata calmata e ricondotta alla ragione.
Dopodichè la donna è stata portata in caserma, identificata e denunciata per danneggiamenti, ma oggi, lunedì 31 luglio, su queste vicende è arrivata la nota di commento da parte dell’associazione Medici Dirigenti che commenta in questo modo quanto avvenuto: “La segreteria regionale Anaao Assomed del Lazio condanna con forza gli atti di violenza subiti dagli operatori sanitari ai quali esprime la propria solidarietà per quanto accaduto il giorno 29 luglio 2023 presso il Pronto Soccorso del P.O. San Giovanni Evangelista di Tivoli”.
“Questa organizzazione sindacale – evidenzia Aldo Di Blasi, il segretario Anaao Lazio – Associazione Nazionale Aiuti Assistenti Ospedalieri – si vede costretta a stigmatizzare il silenzio delle istituzioni che ancora una volta non intervengono a tutela del proprio personale. Si invitano il presidente Rocca, i presidenti degli ordini professionali, i manager delle aziende sanitarie e le OO.SS. ad organizzare un tavolo di confronto per trovare soluzioni condivise finalizzate a mettere in sicurezza i luoghi di cura e gli stessi cittadini che si affidano agli ospedali pubblici per trovare risposte per le loro esigenze di salute, senza preoccuparsi di doversi difendere da gesti ignobili che stanno diventando sempre più numerosi”.