
Fuoco e fumo tossico sui cieli della Capitale e dei comuni dell’hinterland romano: il disastro continua
Stavolta è toccato ad un’attività di autodemolizione, bruciare nel cuore della notte e svegliare con l’odore forte e acre i cittadini. Il nuovo grave episodio incendiario a cui non ci si abituerà mai è avvenuto a 30 km circa da Roma, nel Comune di San Cerareo alle pendici dei Colli Albani, spostando il carico tossico di quest’altra catastrofe ambientale dalla città e oltre i confini comunali.
Vento e pioggia di questi giorni avevano fatto ricadere sulla testa di migliaia di cittadini da Ciampino a Velletri il risultato dei misfatti incendiari che con molta probabilità sono tutti di origine dolosa. Ed ora ancora fiamme e fumo nero proseguono a sovraccaricare l’aria di inquinanti, che dopo giorni di rilevamenti Arpa sulla qualità dell’aria e la presenza di diossina e PCB, si ripropongono ad allarmare i cittadini.
Sul rogo dell’attività di autodemolizione le Forze dell’ordine hanno ripreso ad indagare, dopo che in quel capannone industriale, i vigili del fuoco erano già intervenuti per domare le fiamme meno di un mese fa.
Le fiamme anche stavolta hanno preso velocemente, propagandosi in un’area di circa 500 metri quadri anche con il vantaggio della notte, con i primi segnali allarmanti che hanno fatto scattare le operazioni intorno alle 2,00 di notte, ma che non hanno fatto in tempo a fermare il processo distruttivo del fuoco sui diversi veicoli che si trovavano in quel momento all’interno dell’impresa.
Roma e Città Metropolitana sotto l’assedio di fiamme e fumo tossico. In città poche ore fa il fuoco ha bruciato anche una discarica abusiva con annesse baracche altrettanto abusive nella zona di Ponte Mammolo. Un’attività incendiaria che difficilmente non fa pensare ad una serie di azioni volontarie e criminali.