Incendio di Ciampino, allarme diossina e PCB: “Finestre chiuse e limitare i condizionatori”

In crescita l'allarme diossina dopo il rogo della discarica: gli ultimi dati Arpa. Le prescrizioni in 8 Comuni

Roma, maxi incendio a Ponte Mammolo
Nella foto l'incendio di Ciampino (repertorio)

Diossina e Pcb su livelli allarmanti. Resta sotto monitoraggio dell’Arpa l’area alle porte di Roma dove sabato un vasto incendio ha bruciato una discarica attrezzata alle porte di Ciampino. Per garantire la salute degli abitanti scattano le prescrizioni per otto Comuni.

In crescita l’allarme diossina dopo il rogo della discarica: gli ultimi dati Arpa. Le prescrizioni in 8 Comuni

A Ciampino, Marino, Albano, Grottaferrata, Castel Gandolfo, Ariccia, Lanuvio, Frascati si prescrive di tenere chiuse porte e finestre, limitare spostamenti e uso del condizionatore, lavare frutta e verdura.

E’ quanto ha reso noto oggi, martedì 2 agosto, il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, alla conferenza stampa dopo la cabina di regia convocata per l’incendio avvenuto a Ciampino.

Ieri, intanto, i carabinieri del Noe hanno sequestrato gli uffici della EcoLogica 2000 all’interno della discarica. Il rogo, ancora sotto controllo, ha distrutto il complesso di 20 mila metri quadrati in via Enzo Ferrari pieno di rifiuti di vario genere.

Di sicuro di materiali plastici che hanno sprigionato una grande quantità di diossina, rilevata dall’Arpa Lazio: i valori della diossina resi noti oggi, 2 agosto, e relativi al 30 luglio sono saliti a 42 picogrammi all’interno dell’impianto, con 11 nanogrammi per metro cubo di benzopirene e 6.700 di policlorobifenili (Pcb) altamente cancerogeni.

Nel giorno precedente i valori delle diossine erano più bassi 37 picogrammi come i Pcb che si assestavano sui mille e si sono moltiplicati fino a 6.700. In calo nella discarica solo i dati del benzopirene il giorno prima a 94.

I valori vicino alle case

Livelli inferiori sono stati riscontrati dalla seconda centralina posizionata dall’Arpa a 600 metri dal sito, non lontano dalle case, con 4 picogrammi di diossine nel primo caso – comunque dieci volte superiore al limite -, 0.1 nel secondo (inferiore al minimo previsto) di benzopirene e 418 nel terzo di Pcb. Il giorno prima in quest’area i valori erano rispettivamente 3.1; 0,3 e 340. Anche qui diossina e Pcd in crescita invece che in decremento.

L’esperienza ci insegna – fa sapere l’ingegner Alessandro Di Giosa, responsabile del Centro regionale per la qualità dell’aria dell’Arpa Lazio – che più passa il tempo più c’è un decremento dei valori, la centralina all’interno dell’impianto potrebbe mantenere dati in linea a causa dell’intervento di smassamento dei rifiuti da parte dei vigili del fuoco. C’è da dire anche che mai in passato abbiamo assistito a ricaduta di diossina dopo incendi di questo genere”.