Separazione-divorzio: vacanze con i figli

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Anche la gestione del “periodo delle vacanze estive” non costituisce – purtroppo – un’eccezione alla sempre crescente conflittualità che si riscontra nelle coppie separate.

La regola “principe” che dovrebbe disciplinare i rapporti tra i genitori (separati) per trascorrere e far trascorrere serenamente il meritato periodo di vacanza ai propri figli è sempre la stessa: il buon senso.

Spesso, l’accordo di separazione definisce la custodia dei figli e i diritti di visita del genitore non maggiormente collocatario e ciò si traduce anche nell’includere disposizioni riguardanti le vacanze e i periodi di ferie.

L’accordo può specificare come verranno gestiti anche i periodi di vacanze più lunghi, come l’estate.

Quanti giorni consecutivi ciascun genitore potrà trascorrere insieme ai propri figli il periodo estivo, dove potrà condurli e come e entro quale termine dovrà comunicarlo all’altro genitore.

È essenziale stabilire un meccanismo di comunicazione tra i genitori per pianificare le vacanze in modo da evitare conflitti o malintesi. 

È utile avere un calendario condiviso per coordinare gli orari delle vacanze dei bambini.

Accanto alla coordinazione e condivisione, altra parola d’ordine essenziale è anche flessibilità.

Necessaria ed indispensabile flessibilità dal momento che gli accordi di separazione sono stabiliti per durare nel tempo e dunque generici. Applicare rigidità d’interpretazione ad un accordo che di per se può durare anni non è di nessun utilità.

Non va certo dimenticato che, nei casi lasciati all’autonomia dei genitori, è sempre necessario un accordo preventivo condiviso, il che ci conduce necessariamente al rispetto dei diritti dell’altro genitore.

Entrambi i genitori dovrebbero rispettare l’accordo stabilito e garantire che i figli possano godere delle vacanze con entrambi i genitori, quando possibile.

Affinchè, dunque, i figli abbiano un’esperienza positiva durante le vacanze è auspicabile che i genitori collaborino, sacrificando le personali animosità, e diano vita ad un processo organizzativo nell’interesse di tutti i soggetti coinvolti.

Diversamente, incombe la scure della decisione univoca e asettica del Tribunale, che – con tutta probabilità – si attesterà su una prassi consolidata che potrebbe però non essere la migliore delle soluzioni alla vicenda che personalmente ci coinvolge.

Negli accordi di separazione quindi sarebbe opportuno non dimenticate di perseguire la priorità del benessere dei figli (sacrificando “lo spazio adulto”) e il mantenimento di un ambiente positivo e sereno anche nei periodi di vacanza; apprestando pertanto in caso di particolare incomunicabilità genitoriale una serie di accortezze e rimedi volti all’attenuazione – o meglio – alla eliminazione di possibili ostilità.

Se la regola scritta non esiste è perché si è voluto lasciare ai genitori la libertà e lo spazio per decidere secondo le esigenze della prole, la migliore delle soluzioni per questi; salvaguardando  – sempre e comunque – il rispetto del principio alla bigenitorialità e il diritto di entrambi di trascorrere il medesimo, adeguato  periodo di vacanza con i figli (salvo naturalmente diverso accordo, purchè non si eludano i principi cardine e non si sacrifichi l’interesse dei minori stessi).

E si ritorna all’inizio. Il buon senso, innanzitutto. Avv. Vanna Ortenzi

Lo studio legale Guerriero – Ortenzi – Bracci augura a tutti i lettori una serena e rilassante estate, con la promessa di ritrovarci a settembre con nuovi spunti di riflessione giuridica.

Buone vacanze!