Sovraccarico energetico: blackout negli ospedali di Roma e Ostia

La strutture sanitarie del litorale romano alle prese con il Caronte Bis e con problemi di sovraccarico energetico: il Pronto Soccorso del Grassi costretto a trasferire i pazienti in altri ospedali

Sovraccarico energetico ospedali Roma e litorale - canaledieci.it

Anche il quartiere lidense rientra appieno nell’elenco delle località del centro Italia con le temperature da bollino rosso e il Caronte Bis, e dove nella morsa del caldo di questi giorni, ci sono soprattutto le strutture sanitarie alle prese con maggiori accessi al pronto soccorso anche per malori legati alle alte temperature.

Un fenomeno che si ripete ogni estate ma che in questa stagione balneare 2023 in particolare, si trova purtroppo a fronteggiare l’ondata di calore feroce, con mezzi assolutamente insufficienti sul fronte della climatizzazione degli ambienti, a discapito non solo del personale sanitario, ma soprattutto dei pazienti. La situazione nel giro di 48 ore poi, è peggiorata nell’ospedale Grassi di Ostia, alla Casa della Salute sempre nel Lido, ed anche all’ospedale di Anzio, tra le strutture del litorale a sud di Roma, dove si registra il più alto numero di accessi. In blackout energetico anche in due ospedali di Roma.

La strutture sanitarie del litorale romano alle prese con il Caronte Bis e con problemi di sovraccarico energetico: il Pronto Soccorso del Grassi costretto a trasferire i pazienti in altri ospedali

Il caldo record che sta sferzando da più di una settimana le regioni del Centro Italia, sta colpendo nel Lazio anche le strutture sanitarie in difficoltà per il lavoro aumentato con la presenza turistica soprattutto sulla costa del litorale romano.

Un’attività full a servizio degli utenti con problemi di salute e malori legati anche alla stagione, che da giorni non riesce però a garantire la climatizzazione adeguata mandando in sofferenza il sistema complessivo dal personale medico e paramedico ai pazienti, con condizionatori che pur accesi al massimo non solo non rinfrescano gli ambienti ma hanno creato un sovraccarico elettrico e conseguenze disastrose per il pronto soccorso.

E’ quanto sta succedendo all’Ospedale Grassi di Ostia, dove la maggior richiesta di energia elettrica per i condizionatori, necessaria a rinfrescare l’immobile con i reparti pieni di pazienti ricoverati, ha mandato in tilt i gruppi elettrogeni di sostegno.

Un’emergenza nell’emergenza costante all’interno del nosocomio, che per sostenere l’erogazione energetica necessaria nel reparto di rianimazione a chi sta combattendo tra la vita e la morte, ha richiesto alla direzione della struttura la sospensione dell’erogazione dell’energia nel pronto soccorso.

La situazione limite, da oltre 48 ore sta richiedendo il trasferimento di circa 30 pazienti al giorno dal Pronto Soccorso del Grassi ad altri Ospedali di Roma. Una decisione che pesa soprattutto quando a presentarsi al reparto sono famiglie con anziani che non possono con facilità spostarsi nella Capitale per assistere il parente, ma che giocoforza si è resa necessaria, per l’impossibilità di garantire la climatizzazione del reparto e altre richieste energetiche.

Secondo indiscrezioni però, il sovraccarico energetico in queste ore non avrebbe colpito solo gli ospedali del Litorale, ma anche due importanti nosocomi della Capitale. In tilt per la richiesta energetica superiore a quella che può essere erogata, sarebbero andati anche alcuni reparti dell’Ospedale Bambin Gesù e del Sant’Eugenio dove per correre ai ripari, sono state adottate soluzioni analoghe a quelle del nosocomio lidense.

Problemi anche alla “Casa della Salute” sul lungomare di Ostia

Gli stessi problemi di sovraccarico che stanno mettendo in difficoltà il personale sanitario dell’Ospedale Giovan Battista Grassi di Ostia, si stanno verificando alla Casa della Salute sul Lungomare Toscanelli e al Centro Direzionale della Asl Roma 3 a Casal Bernocchi.

I condizioni sono accesi per tutto il giorno negli uffici, nei reparti e negli ambienti comuni dove si trovano gli utenti, eppure non riescono a rinfrescare, creando forti disagi ai pazienti e al personale che in queste ore sta fronteggiando gli accessi legati alle varie emergenze per la nuova ondata di calore del Caronte Bis.

Disagi per il malfunzionamento della climatizzazione anche all’Ospedale di Anzio

Anche Anzio purtroppo si unisce all’elenco degli ospedali sotto stress energetico in questi giorni, dove i reparti di Pronto Soccorso e chirurgia sono a mezzo servizio con uno stop obbligato anche per interventi chirurgici non legati ad emergenze.

Sulla questione sarebbero intervenuti prontamente i sindacati, che hanno chiesto alla Asl di intervenire per apportare le necessarie modifiche agli impianti di climatizzazione al “Riuniti” e sbloccare i disagi, che limitano pesantemente l’operatività del Pronto soccorso e del blocco operatorio.

Sulle isole pontine scatta l’allarme siccità: Ventotene chiede maggiore approvvigionamento idrico con la nave cisterna

I problemi di siccità nel Lazio sono l’altra piaga che si ripresenta con il caldo feroce, e che soprattutto nelle Isole sta mettendo in difficoltà residenti, servizi ai cittadini e attività commerciali.

E’ stato il sindaco di Ventotene in queste ore, a lanciare l’SOS siccità, dopo l’incendio di giovedì scorso a Parata Grande domato grazie ad una grande operazione di soccorso comune con i Volontari della Protezione Civile delle Isole Ponziane, oggi l’emergenza è invece legata alla carenza idrica nell’isola.

Per questo la Prefettura e Acqualatina sono state informate della necessità di garantire un rifornimento adeguato e costante, affinché cittadini e turisti non si ritrovino nuovamente nella condizione di siccità durata oltre 48 ore. La richiesta urgente ora dovrà garantire un approvvigionamento praticamente raddoppiato per poter aumentare la portata di acqua giornaliera e avere anche una riserva in grado di fronteggiare anche le emergenze incendi.