Nuovo allarme ragni nel Lazio: attenzione alla vedova nera mediterranea

Ragno nero nel Lazio: cosa fare se lo si trova in giardino. I sintomi e i casi particolarmente e rischio di effetti letali

Foto macchia mediterranea e femmina ragno nero - fonte social

Dopo l’allarme ragni violino nel Lazio, con un caso drammatico di effetto letale a Sabaudia lo scorso 13 giugno, che potrebbe essersi verificato proprio per il morso di questa specie velenosa, un nuovo allarme è scattato in queste ore per il ritorno di possibili casi di morso di ragno nero, detto anche malmignatta, o vedova nera mediterranea.

L’ustione localizzata sul fianco e poi il dolore con febbre e tremore, hanno insospettito una  malcapitata 49enne di Roma, che durante una cena in giardino nela zona nord della Capitale, ha iniziato ad accusare una forte fitta, dapprima scambiate per colica renale poi per l’effetto di un morso di ragno violino. Nessuno dei due casi confermati dai medici, nonostante la presenza di un’infiammazione cutanea.

Ragno nero nel Lazio: cosa fare se lo si trova in giardino. I sintomi e i casi particolarmente e rischio di effetti letali

Può trovarsi in mezzo alla macchia mediterranea, dove crea con la sua “stazza” di circa 15 millimetri delle ragnatele molto resistenti e di forma irregolare, ama le zone aride e pietrose e raramente vive vicino a case di campagna, ma tra i sassi di un giardino potrebbe anche capitare di incontrarlo, e sono guai. Si tratta del ragno nero, che potrebbe essere un nuovo ospite indesiderato delle sere d’estate nei giardini di campagna.

A farlo pensare un caso recente che ha tenuto sotto farmaci antibiotici una 49enne di Roma per una settimana, ospite ad una cena in una zona molto ricca di vegetazione con tipica macchia mediterranea nella Capitale, e all’improvviso colpita da dolori e un forte malessere che l’hanno portata a rivolgersi ad un pronto soccorso.

L’ipotesi di morso di vedova nera mediterranea è ancora da accertare, ma il rischio di un incontro del genere non è impossibile e soprattutto non da sottovalutare.

In Italia è, assieme al Loxosceles rufescens, una delle poche specie il cui morso può rivelarsi pericoloso per gli umani, e per quanto raro si può trovare in diverse regioni: Liguria, Toscana, Campania, Basilicata, Calabria, Sicilia, Puglia, Sardegna, Marche e naturalmente Lazio, nella zona dell’alto Lazio e a nord di Roma.

L’aspetto è ben riconoscibile tranne la possibilità com il caso avvenuto di recente di un morso che potrebbe essere avvenuto di sera, con le poche luci di un giardino a permetterne l’individuazione del ragno prima dell’attacco.

Non è proprio piccolissimo, anzi il corpo della femmina può raggiungere anche i 15 millimetri ed è contraddistinto dalla presenza di macchioline rosse. Una colorazione, esibita a scopo di avvertimento contro i predatori.

E’ evidente che nel caso si riesca ad individuarlo, bisogna non toccarlo o catturarlo manualmente, una buona norma è comunque sempre quelle di indossare guanti protettivi quando si lavora in giardino, per rimuovere cumuli di foglie secche o si sposta della pietraglia anche decorativa. Proprio lì infetti potrebbero aver costruito la loro casa.

In caso di morso, prima che si presentino sintomi quali dolore, sudore, tremore, febbre e mal di testa, nausea e senso di svenimento, occorre cercare immediatamente assistenza medica.

Rari i casi mortali, ma il veleno del ragno potrebbe comportare il peggio se iniettato ad un bambino, ad un anziano o ad una persona adulta debilitata. Solo nei soggetti allergici poi, può provocare shock anafilattico.