Roma, minaccia di morte la ex e un suo collega di lavoro: divieto d’avvicinamento allo stalker

La ragazza si è sentita male sul posto di lavoro, dove il suo ex ha minacciato di morte sia lei che un collega arrivato a difenderla

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Immagine di repertorio

Roma: da tempo stava tormentando la sua ex compagna senza accettare la fine della loro relazione sentimentale, fino a spingersi spesso anche a cercarla sul posto di lavoro della ragazza.

La ragazza si è sentita male sul posto di lavoro, dove il suo ex ha minacciato di morte sia lei che un collega arrivato a difenderla

Queste condotte da stalker ad un uomo sono costate care, soprattutto quando ha minacciato di morte davanti a tutti un suo ex collega e la stessa donna. L’aggressore è stato dunque denunciato ed ammonito dal questore, che ha deciso per lui l’obbligo di stare lontano almeno 500 metri dai luoghi frequentati dalla vittima.

La questura capitolina è infatti intervenuta nei giorni scorsi nei confronti di un uomo che è stato ammanettato dagli agenti della polizia di Stato del distretto Casilino, in coordinamento con i colleghi di Porta Maggiore, luogo dell’arresto.

In questo caso tutto era partito dalla denuncia della donna che aveva preso coraggio denunciando le condotte di stalking da lei subite dall’ex fidanzato, con l’ultimo episodio che era avvenuto proprio poco tempo prima, con un collega della donna che aveva preso le sue difese ed era stato minacciato di morte in pubblico, sul proprio posto di lavoro.

Il personale medico dell’Ares 118 è intervenuto sul posto soccorrendo la ragazza che all’arrivo della polizia in loco si era sentita male ed aveva “vuotato il sacco”, raccontando agli agenti le violenze durate mesi.

il Tribunale, oltre ad ammonire e denunciare l’uomo, gli ha imposto il divieto d’avvicinarsi a tutti i luoghi frequentati dalla sua ex ragazza, potendo arrivare al massimo a 500 metri da essi, e ordinandogli di non contattarla in alcun modo, pena l’arresto.

Come provvedimenti accessori il ragazzo avrà l’obbligo di tornare a casa al massimo alle 21.30 e di non uscire al mattino prima delle 6.30.

Qualche mese fa vi avevamo raccontato di un altro caso di stalking molto particolare avvenuto nella Capitale, quando un fedele si era “innamorato” del parroco della chiesa della Natività di Nostro Signore Gesù Cristo, nel quartiere di San Giovanni, e per mesi e mesi lo aveva perseguitato seguendolo dovunque, appostandosi anche nei pressi della sacrestia e bombardandolo di telefonate.

Come sempre ricordiamo ai nostri lettori che gli indagati vanno considerati presunti innocenti fino all’emissione di una definitiva sentenza di condanna, con le prove che si formeranno nel corso del processo.

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