Porcellino di terra (Armadillidium vulgare), un pericolo per l’uomo?

Scopriamo il porcellino di terra. Tutte le caratteristiche di un ospite abituale dei nostri terrazzi e giardini

L'Armadillidium vulgare, il porcellino di terra. Fotografia di Franco Folini da Wikimedia, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.

Parliamo di un crostaceo dell’ordine degli Isopoda, un parente di gamberetti, astici e scampi che però non vive nell’acqua. Il nostro porcellino di terra, anche detto corrierina, onisco, insetto palla o porcellino di Sant’Antonio preferisce la terra a patto che sia umida e fresca. L’Armadillidium vulgare, questo il suo nome scientifico, è un animaletto piuttosto comune con il quale tutti abbiamo interagito, almeno una volta nella vita.

Il porcellino di terra abita principalmente la regione mediterranea ma è diffuso in tutto il mondo, colonizzando montagne e pianure, nel terreno, nel sottobosco, sotto i sassi e… nelle nostre case

Un crostaceo capace di adattarsi in tutto e per tutto all’ambiente terrestre ha da sempre rappresentato motivo di studio e curiosità per biologi e scienziati, al centro di numerose ricerche. Questo è sempre stato il destino dell’Armadillidium vulgare. Il porcellino di terra, dalla lunghezza compresa tra 15 e 20 millimetri, è protetto da una corazza segmentata di colore scuro. In caso di pericolo o nella fase di riposo, l’onisco si arrotola su se stesso, trasformandosi in una sorta di pallina sferica. Possiede sette paia di zampe e due antenne che formano il suo organo di senso.

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L’Armadillidium vulgare, il porcellino di terra. Fotografia di Franco Folini da Wikimedia, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.

Il porcellino di terra è un crostaceo che vive in ambienti molto umidi. Nei nostri giardini o su terrazzi e balconi, possiamo trovarlo facilmente sotto i vasi di fiori e piante, lì dove c’è quasi sempre un certo ristagno di acqua. Cantine, garage, abitazioni malmesse e appunto umide, rappresentano gli habitat domestici più graditi per l’Armadillidium vulgare. Fattore determinante, se ancora non si fosse capito, è proprio l’umidità perché il porcellino di terra non sopporta il caldo e il sole. Il tegumento del suo esoscheletro non gli consente di mantenere a lungo l’umidità e tende a seccarsi con estrema facilità, portando il porcellino di terra a morte sicura.

In natura e negli orti, l’onisco si comporta allo stesso modo che in ambiente domestico alla perenne ricerca di un rifugio umido e in ombra nel quale passare il giorno per poi muoversi di notte, con il fresco, in cerca di cibo. Nel terreno, sotto le pietre, in tronchi marcescenti, al riparo di cumuli di vegetali in decomposizione, il porcellino di terra attende con pazienza il calare delle tenebre per attivarsi. Non ama il caldo intenso ma neppure il gelo invernale. Nei mesi più freddi dell’anno, l’onisco entra in uno stato di dormienza che gli permette di sopportare temperature che a -2° C potrebbero essere letali. L’autunno e la primavera sono di conseguenza le sue stagioni preferite.

L’Armadillidium vulgare sembra un insetto ma in realtà è un crostaceo in grado di vivere circa tre anni nei quali l’onisco può effettuare varie mute del suo esoscheletro

Ma il porcellino di terra è pericoloso per l’uomo? Per rispondere a questa domanda, dobbiamo spiegare di cosa si nutre il piccolo crostaceo. Materiale organico vegetale e animale in decomposizione costituisce il cibo preferito del nostro animaletto al quale si possono aggiungere piccoli insetti, spesso dannosi per le colture, come le cocciniglie. Nell’orto e nel giardino, la presenza dei porcellini di terra è assolutamente utile. Possiamo considerarli dei veri e propri “protettori” del suolo in quanto, nutrendosi di materiale decomposto, aiutano a mantenere pulito il terreno. Inoltre lo rendono più fertile grazie alla restituzione di sostanze nutrienti; la materia organica viene infatti digerita dagli onischi con l’ausilio di particolari microbi presenti nel loro intestino, rilasciando nella terra dell’humus biodisponibile.

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L’Armadillidium vulgare, il porcellino di terra. Fotografia di Mario Agrillo da Wikimedia, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo 3.0 Unported.

Se incontriamo il porcellino di terra in orti e giardini, consideriamolo una presenza gradita, un piccolo crostaceo prezioso per il nostro ambiente

L’Armadillidium vulgare è totalmente innocuo nei confronti dell’uomo. Solo in caso di mancanza cronica di sostanza organica in disfacimento, i porcellini di terra possono nutrirsi dell’apparato radicale delle piante. Questo aspetto può spaventarci. Tuttavia, il ricorso a disinfestazioni, con l’ausilio di pesticidi chimici, si è dimostrato più dannoso che utile per i terreni trattati.

Inoltre non possiamo non citare studi recenti che hanno indentificato nei porcellini di terra degli straordinari bioaccumulatori di metalli pesanti presenti nella terra. L’onisco sembrerebbe in grado di assorbire nel proprio intestino metalli quali rame, zinco, piombo, cadmio e arsenico, ripulendo pertanto il suolo (anche in caso di contaminazione) ed evitando il passaggio di tali sostanze nelle falde acquifere. Proprio per tutte le caratteristiche sopra elencate, i porcellini di terra sono utilizzati nella produzione del compost di qualità. Negli Stati Uniti, sono tenuti anche come animali domestici in speciali terrari nei quali si possono osservare con facilità il loro ciclo vitale e riproduttivo.

Da non confondere con il nostro porcellino di terra, è il millepiedi a palla (Glomeris marginata). I due animali, pur condividendo aspetto, habitat e tecnica di difesa, appartengono a due categorie diverse di invertebrati.

Note e bibliografia:

  • Per le fotografie, licenze specificate nelle didascalie.
  • “Invertebrate Zoology: A Tree of Life Approach” di B. Schierwater e R. DeSalle. CRC (2021).
  • Articoli online da coltivazionebiologica.it e greenme.it