Omicidio di Primavalle: sotto torchio un 17enne

Fermato ragazzo italiano originario dello Sri Lanka: si cerca il movente dell’omicidio della 17enne, sua coetanea

La Squadra mobile di Roma indaga sulla brutale uccisione di Michelle Maria Causo, la 17enne trovata morta in mezzo alla spazzatura in via Borgia, nel quartiere di Primavalle. La Polizia ha fermato un coetaneo di origine dello Sri Lanka ma nato in Italia. Scartata la prima ipotesi investigativa legata a una lite per una possibile gravidanza indesiderata.

Fermato ragazzo italiano originario dello Sri Lanka: si cerca il movente dell’omicidio della coetanea

Sono in corso diversi riscontri della Polizia di Stato sul racconto fornito dal 17enne di origine pakistana ma naturalizzato italiano che vive in un appartamento di via Giuseppe Benedetto Dusmet. E’ da quella palazzina che parte la lunga scia di sangue lasciata dal corpo ormai privo di vita di Michelle, accoltellato, messo in un sacco della spazzatura, trascinato in un carrello della spesa fino ai cassonetti di via Stefano Borgia dove è stato ritrovato in mezzo a cumuli di rifiuti.

Gli investigatori della Squadra mobile sezione omicidi sono stati messi sulle tracce da un testimone che ha notato il ragazzo spingere il carrello grondante sangue.  Quando i poliziotti sono arrivati nell’appartamento dove il sospetto femminicida abitava in affitto con la madre, hanno trovato tutto completamente a soqquadro. Potrebbe essere il segno che la povera vittima ha tentato con tutte le sue forze di sottrarsi alla furia omicida.

Tutte le ipotesi sono valutate dagli investigatori per capire da cosa sarebbe nata la discussione degenerata nell’uccisione.

L’autopsia stabilirà se la vittima era incinta e, poi, dovranno essere individuate le prove dell’eventuale colpevolezza del sospetto. Tra i due non c’era una relazione sentimentale in atto.

Va ricordato che la posizione del 17enne interrogato dagli investigatori, al momento, è quella di persona informata dei fatti e che una sua eventuale colpevolezza dovrà essere provata da prove che si formeranno nell’eventuale processo in caso di rinvio a giudizio. In ogni caso, il sospetto va ritenuto innocente fino al terzo grado di giudizio e a sentenza passata in giudicato.