Lago di Bracciano: si tuffa dal pedalò ma non riemerge dalle acque, disperso un 23enne

Alle ricerche del ragazzo scomparso dopo un tuffo dal pedalò partecipano diverse imbarcazioni

bracciano scout motovedetta

Si è tuffato dal pedalò nelle acque del lago di Bracciano antistanti l’abitato di Anguillara Sabazia ma non è più riemerso. Un ragazzo di 23 anni risulta attualmente disperso. E’ accaduto questo pomeriggio, 29 giugno 2023 intorno alle ore 17.00. Sul posto si sono immediatamente recati i carabinieri con la loro motovedetta, i vigili del fuoco con due sommozzatori e un loro elicottero e i gommoni della Polizia locale della città Metropolitana di Roma Capitale per avviare le operazioni di ricerca.

Alle ricerche del ragazzo scomparso dopo un tuffo dal pedalò partecipano diversi mezzi e imbarcazioni

Alle ricerche del ragazzo ha subito preso parte la motovedetta CCN206 della Compagnia carabinieri di Bracciano che resterà sul luogo sino al calare della luce dove, nel frattempo, un’unità dei sommozzatori del corpo dei Vigili del fuoco sta cercando di individuare il ragazzo con un sistema di ricerca cosiddetto “a chiocciola” e cioè per cerchi concentrici, tenendo come punto di riferimento quello in cui il giovane è scomparso.

Il ragazzo si era allontanato dalla spiaggia circa duecento metri con un pedalò a bordo del quale c’erano anche la mamma e le due sorelle. La giornata era calda e le acque del lago leggermente increspate da un vento di ponente. Poi la decisione di tuffarsi per cercare un po’ di refrigerio e godersi un bagno nel punto in cui le acque del lago iniziano a essere più profonde. Nonostante si trattasse di un discreto nuotatore il ragazzo non è più riemerso, mentre il terrore si impadroniva dei familiari rimasti a bordo del pedalò che, all’inizio hanno pensato a uno scherzo e poi hanno cercato in tutti i modi di individuarlo. A quel punto la decisione di tornare in spiaggia per cercare aiuto.

La centrale operativa dei carabinieri ha fatto scattare le procedure di emergenza secondo il protocollo di soccorso applicato in questi casi. A recarsi immediatamente sul luogo è stata la motovedetta dei militari dell’Arma che, sul lago di Bracciano, è impiegata sia in operazioni di controllo delle acque a beneficio di diportisti e bagnanti, sia per quelle di soccorso e ricerca. Come si verifica in tutti i casi in cui un nuotatore non riemerga dalle acque il presidio interforze diventa l’unica possibilità di salvezza o per lo meno di recupero della persona in caso di annegamento. Anche per l’evento di oggi, quindi, le ricerche andranno avanti sino a quando vi sarà luce per poi riprendere all’alba di domani. L’oscurità e l’eventuale uso delle torce non è mai di particolare utilità perché dopo il tramonto la visibilità, soprattutto nelle acque limacciose del lago, è praticamente nulla.

L’ultimo intervento di ricerca nelle acque del lago da parte della Compagnia Carabinieri di Bracciano risale al 2021, quando un ragazzo di nazionalità olandese, si allontanò diverse centinaia di metri dalla spiaggia senza più fare ritorno. Le ricerche non hanno mai dato esito positivo anche perché lontano dalla riva la profondità delle acque supera i 60 metri e la loro bassissima temperatura impedisce i processi di decomposizione di un corpo umano trattenendolo sul fondale.

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