Mattia Almaviva il “predestinato” scelto da Francesco Totti si laurea campione d’Italia

Fa carriera il giovane “predestinato” giallorosso che nel 2017 ricevette in eredità dal “Pupone” la sua fascia da Capitano

L’eredità lasciata dal Capitano è sicuramente tra le più blasonate, ma anche una delle più difficili da imitare. Eppure il “predestinato”, Mattia Almaviva, il giovane attaccante che ricevette da Francesco Totti la sua fascia nel giorno dell’addio al calcio giocato, sta facendo del suo meglio per essere all’altezza di quell’enorme patrimonio. Almaviva, classe 2006, romano come Totti e tanto talento da vendere, venerdì scorso 23 giugno 2023 ha vinto il campionato italiano con l’Under 17 giallorossa allenata da Marco Ciaralli, 42 anni, in forza al settore giovanile della Roma dal 2016.

Fa carriera il giovane “predestinato” giallorosso che nel 2017 ricevette in eredità dal “Pupone” la sua fascia da Capitano

Il ricordo che rimane più impresso nella mente di Mattia Almaviva non sono le 23 presenze totalizzate in questo campionato italiano vinto dalla formazione Under 17 della società giallorossa di cui fa parte. E neppure le dieci reti messe a segno nei 1366 minuti disputati sul campo. Era domenica 28 maggio 2017, il giorno in cui Francesco Totti annunciava il suo ritiro dopo 25 anni di onoratissima carriera: 307 gol in 786 partite disputate tutte indossando la maglia della Roma e a cui si aggiunge il pesante bottino totalizzato in azzurro. 58 match giocati con la divisa della nazionale e 9 reti che hanno contribuito alla vittoria dell’Italia nei campionati del mondo di Germania nel 2006 e, sei anni, prima nel circuito europeo giocato nei Paesi Bassi e in Belgio, con la conquista del secondo posto nella rassegna continentale.

Le emozioni di un incontro magico che ha cambiato la vita del giovane calciatore giallorosso

Il giorno del ritiro del Capitano, Mattia Almaviva, nato il 3 febbraio 2006 e in questo modo diventato il “predestinato” ce lo ha ancora impresso a chiare lettere, anzi parole, nella sua mente di giovanissimo calciatore. Il loro incontro fu frutto del caso, il gruppo dei ragazzini di undici anni, uno in più di Mattia, invitato per la cerimonia di addio era in trasferta per le fasi finali di un’altra manifestazione. Così, per ricevere la fascia del Capitano, fu scelto Mattia con un simbolico passaggio di consegne tra la “vecchia guardia” e la Roma del futuro. Il tutto di fronte al pubblico assiepato sulle tribune dello stadio Olimpico. Sulle note de “La vita è bella”, il film diretto e interpretato da Roberto Benigni nel 1997, sui campi di sterminio nonché vincitore di tre premi Oscar, il Capitano giallorosso si avvicinò al centro campo dove c’era Mattia.

In quegli attimi lunghissimi e commoventi Mattia Almaviva sussurrò a Totti una frase “vorrei fare come te, restare tutta la vita alla Roma”. Totti si sciolse in un profetico elogio “mi sono sentito di dare la fascia ad Almaviva perché è forte veramente. Tutti ne parlano bene e posso assicurarvi che è così”.

Mattia ci ha messo del suo, è cresciuto dal punto di vista anagrafico e calcistico nel ruolo di seconda punta spesso congeniale anche al Capitano e, mercoledì 19 agosto 2020, è ufficialmente entrato a far parte dell’agenzia di proprietà di Francesco Totti CT10 che ancora oggi gestisce il suo managment di calciatore in erba. E come se non bastassero queste credenziali il giovane attaccante giallorosso ha vinto, lo scorso anno, il campionato italiano giovanile Under 16. Un successo confermato in questi giorni dal secondo scudetto tricolore vinto nei ranghi dell’Under 17.