Alluvioni nella Capitale: Ostia, Acilia, Casal Palocco e Infernetto tra i quartieri a maggior rischio

Rischio idrogeologico nella Capitale, Legambiente: "Dati Ispra-Ipogeo confermano: oltre 100 ettari di terreno e 11mila edifici si trovano in aree a elevata pericolosità"

Nella Capitale moltissimi edifici costruiti a scopo abitativo, ma anche scuole, beni culturali e imprese, si trovano collocati in aree a elevata pericolosità per alluvioni e frane. Una realtà che è ormai sotto gli occhi dei cittadini e che Legambiente ha voluto sottolineare in un’analisi al centimetro quartiere per quartiere, applicando soprattutto il criterio di rischio idrogeologico.

L’analisi di Legambiente Lazio ha centrato la lente sulle aree a rischio alluvioni, con dati che sono a dir poco allarmanti che in questi ultimi mesi e particolarmente in queste ore di criticità meteorologica, sono confermati da improvvisi cedimenti del terreno e dell’asfalto e dal crollo delle alberature, sotto la pioggia incessante.

Rischio idrogeologico nella Capitale, Legambiente: “Dati Ispra-Ipogeo confermano: oltre 100 ettari di terreno e 11mila edifici si trovano in aree a elevata pericolosità”

Secondo Legambiente Lazio oltre 96mila abitanti a Roma, vivono in aree a rischio alluvioni, mentre in numero inferiore ma comunque preoccupante, quasi 2500 in zone a rischio frane.

Sono solo in parte i numeri forniti da Legambiente Lazio che anche a giugno prosegue il suo monitoraggio per una lettura attenta del territorio, sul fronte del rischio idrogeologico. Un report che rivela anche in numeri percentuali dei valori sempre troppo elevati di pericolo, se consideriamo come riferiscono gli esperti, che oltre il 9% del territorio è a rischio alluvione, che cioè per rendere il quadro più chiaro, è una porzione pari a 117 ettari, più di 11mila edifici, quasi 10mila imprese e oltre 150 beni culturali.

Ed anche la numerosa localizzazione di queste pericolose incognite legate al rischio alluvioni, non consente di chiudere gli occhi sul problema e la necessità di un piano di intervento concreto, perché tra i quartieri più a rischio secondo l’analisi di Lagambiente ci sono quelli delle zone più popolose della Capitale, e cioè Ostia, Acilia, Casal Palocco, Infernetto, Eur Torrino, Tor di Valle nella zona sud-ovest; Tiburtina e Prenestina ad est; Settebagni, Labaro, Salaria e Tiberina a nord, e Villaggio Olimpico, Corso Francia e Via Guido Reni in centro.

“Sono aree a elevata pericolosità per alluvioni e frane – ha dichiarato Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio – e con quasi centomila romani esposti a questi rischi, continuiamo ad assistere a eventi climatici estremi come quelli delle ultime ore che hanno messo a dura prova interi quadranti urbani. C’è bisogno di predisporre in primo luogo nelle zone ad elevata pericolosità, ogni strumento che metta in sicurezza quanti ci vivono e lavorano: e in tal senso, ci rivolgiamo alla Regione”.

A non poter più attendere come sottolinea associazione ambientalista, sono interventi di messa in sicurezza idraulica del reticolo fluviale come con il rafforzamento dei percorsi di contratto di fiume: “Ci rivolgiamo anche al Comune, affinché intraprenda una grande azione di azzeramento delle prospettive edificatorie, con varianti al PRG a riduzione di consumo di suolo, e perché si realizzino progetti di deimpermeabilizzazione dei suoli e delocalizzazione delle strutture a maggior rischio”. 

L’analisi di Legambiente Lazio, si basa su dati ISPRA-IDROGEO.