Roma, penalisti in sciopero: scontro aperto tra avvocati e i lavoratori del Tribunale di Sorveglianza

Sciopero dei penalisti di tre giorni per denunciare le carenze alla Sorveglianza: ma i lavoratori si sentono offesi dagli avvocati e annunciano denunce

Palazzo di giustizia
L'ingresso di piazzale Clodio

L’avvocatura romana proclama tre giorni di sciopero da oggi martedì 6 a giovedì 8 giugno. Uno sciopero proposto per denunciare le criticità del Tribunale di Sorveglianza. Intanto gli stessi lavoratori del Tribunale di Sorveglianza hanno risposto all’avvocatura con uno scritto in cui annunciano denunce contro proprio i penalisti. E’ scontro aperto.

Sciopero dei penalisti di tre giorni per denunciare le carenze alla Sorveglianza: ma i lavoratori si sentono offesi dagli avvocati e annunciano denunce

In un documento del Direttivo della Camera Penale di Roma si parla della “permanente condizione di dissesto nella quale operano gli uffici di Sorveglianza di Roma” che “determina una quotidiana gravissima lesione dei diritti dei cittadini che con quegli uffici debbono relazionarsi”.

Inoltre si sottolinea che “la situazione sarebbe ulteriormente aggravata dal trasferimento in via Triboniano delle udienze monocratiche e collegiali della Sorveglianza, in procinto di essere attuata, almeno stando a una recente notizia informale, poiché tale dislocazione determinerebbe un insostenibile aggravio nella gestione delle attività difensive, costringendo gli avvocati, anche viste le interminabili attese per le chiamate delle udienze, a rocambolesche peregrinazioni tra le sedi giudiziarie”.

I lavoratori del tribunale di Sorveglianza, però, si sentono chiamati in causa e hanno risposto con una lettera indirizzata in ordine al ministro della giustizia, al presidente del tribunale di sorveglianza, all’Unione delle Camere Penali Italiane e al Presidente del consiglio dell’ordine degli avvocati di Roma.

In relazione alle motivazioni espresse dagli esponenti delle Camere Penali del Distretto della Corte di Appello del Lazio nell’atto di proclamazione dell’astensione dall’attività giudiziaria per le giornate 6-7-8 giugno 2023 il Personale amministrativo del Tribunale di Sorveglianza di Roma stigmatizza le espressioni offensive e diffamatorie utilizzate con riferimento alla presunta responsabilità che lo stesso personale amministrativo avrebbe nell’aggravare la situazione di carenza strutturale di risorse attraverso “atteggiamenti insipienti” e nel trovare nelle pieghe delle difficoltà dell’Ufficio “facili alibi per condotte a volte addirittura indecorose nei confronti dell’avvocatura e dell’utenza”.

I dati

“Ferma restando la riserva di intraprendere ogni azione utile a tutela della pubblica funzione e della propria dignità professionale, è interesse del personale amministrativo del Tribunale di Sorveglianza evidenziare, in questa sede, il grave degrado in cui tale Ufficio, che per la competenza esclusiva che gli è attribuita e per il volume di affari trattati è il più grande d’Italia, è quotidianamebte costretto ad operare”. “La scopertura di organico ha raggiunto il 40 per cento”, precisano, “E i sistemi informatici sono antiquati”

Intanto il tema del Tribunale di Sorveglianza sarà affrontato stamattina nell’aula Occorsio presso il Tribunale Penale di Roma in una assemblea aperta alla partecipazione dei politici e organizzata dalla Camera Penale di Roma.