Truffe agli anziani, tre campani in manette: sarebbero gli autori di almeno 17 furti

In tre avrebbero compiuto quasi 20 truffe ad anziani in meno di due anni: la denuncia di una 74enne, è stata  determinante per riconoscere i presunti autori geo localizzati 

Per tre uomini di origini campane, sarebbero scattate le manette nelle ultime ore a seguito di accertamenti che li vedono gravemente indiziati di aver commesso, a vario titolo, reati di truffa e furto in almeno 17 abitazioni a danno di altrettante vittime anziane, nella Capitale e in provincia.

In tre avrebbero compiuto quasi 20 truffe ad anziani in meno di due anni: la denuncia di una 74enne, è stata  determinante per riconoscere i presunti autori geo localizzati

Le lunghe indagini coordinate dalla Procura di Roma, hanno portato allo scoperto almeno tre persone gravemente indiziate di essere i responsabili di 17 reati di truffa a danno di anziani.

Si tratta di episodi compiuti in quasi due anni, con sistemi subdoli che quasi sempre cercavano di far cadere le vittime nel tranello della sostituzione di persone, come nel caso delle truffe del finto nipote indebitato, se non addirittura sequestrato con la richiesta di denaro per il suo rilascio.

Inganni telefonici che finivano sempre con estorsioni e furti in abitazione quando, i truffatori sotto mentite spoglie si presentavano a casa per concludere il bluff. Per 17 anziani tra Roma e provincia le cose si sono svolte proprio così e dopo le regolari denunce e l’intervento dei familiari, le attività della Polizia di Stato sono scattate con approfondite indagini, portando oggi all’arresto dei tre soggetti.

Tre uomini di origine campana per la cui individuazione è stata determinante la denuncia presentata da una anziana di 79 anni, vittima del raggiro, la quale ha dichiarato ai poliziotti che la modalità con cui era stata truffata era quella della telefonata del finto nipote in difficoltà che aveva bisogno di un’ingente somma di denaro, seguita dalla successiva chiamata del “direttore” delle poste che chiedeva alla signora di mandare il marito presso l’ufficio postale per ritirare due raccomandate.

Durante l’assenza del marito, il finto nipote aveva contattato la donna chiedendole di preparare il denaro ed eventualmente l’oro che aveva in casa. Poi il fantomatico direttore l’aveva avvisata dell’arrivo di un corriere da lui incaricato del ritiro della merce, poco dopo presentatosi alla porta per farsi consegnare un bottino di monili in oro, 450 euro in contanti e una tessera bancomat con relativo codice pin, con cui il complice aveva prelevato 150 euro in maniera fraudolenta.

Sono stati gli investigatori di via Casalmonferrato a questo punto, a risalire ad una serie di colpi messi a segno dagli stessi malviventi e con le stesse modalità, risalendo anche ai presunti autori grazie all’analisi incrociata tra le immagini cristallizzate dai sistemi di videosorveglianza presenti presso i vari istituti di credito coinvolti, le dichiarazioni dei testimoni e la geo localizzazione delle utenze telefoniche dei criminali, individuandone le identità.

Per i tre campani ora è stata richiesta e ottenuta dalla Procura inquirente, l’emissione di una misura cautelare della custodia cautelare in carcere per uno dei complici e gli arresti domiciliari per gli altri due.

Gli indagati sono comunque al momento da ritenere presunti innocenti, in considerazione dell’attuale fase del procedimento, ovvero quella delle indagini preliminari, fino a un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.