Roma, polizia sequestra un’autodemolitore privo di autorizzazioni e denuncia i due titolari

L'autodemolitore operava senza rispettare varie norme ambientali e paesaggistiche, senza alcuna autorizzazione

Roma: la polizia di stato nei giorni scorsi ha messo a segno un blitz nel corso di un controllo presso un’attività di autodemolitore ed è stato appurato che questa attività era totalmente illegale perchè priva delle autorizzazioni ambientali, archeologici ed urbanistici previsti per legge.

L’autodemolitore operava senza rispettare varie norme ambientali e paesaggistiche, senza alcuna autorizzazione

In particolare, intervenento nell’attività, in zona Magliana, gli agenti di polizia insieme ai colleghi della Municipale sono intervenuti sul posto ed al termine degli accertamenti hanno denunciato in stato di libertà i due titolari dell’azienda per le numerose irregolarità rilevate, mettendo contemporaneamente sotto sequestro l’intera area.

Similmente c’è stata un’attività di controllo del territorio a inizio aprile che ha portato alla denuncia di un cittadino romeno.

In quel caso, i carabinieri della locale tenenza hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio nei comuni di Monterotondo, Palombara Sabina e Montelibretti in sinergia con i responsabili per il controllo del rispetto delle normative a tutela dell’ambiente, cogliendo sul fatto il cittadino dell’est a scaricare rifiuti pericolosi all’interno di una discarica abusiva che è stata smantellata dai carabinieri.

Contestualmente a questo i militari dell’Arma hanno poi costretto il cittadino romeno a ripulire interamente l’area, smaltendo correttamente i rifiuti, dopo averlo multato e denunciato, in località Colle Castello.

Infine, ricordiamo come circa due mesi fa, in un controllo territoriale sempre a tutela dell’ambiente, i Carabinieri Forestali dei nuclei investigativi provinciali di polizia ambientale e forestale – NIPAAF – con il supporto dei Carabinieri della Stazione Roma Appia, hanno arrestato in flagranza di reato, un 56enne italiano, gravemente indiziato per il reato combustione illecita di 2 mila metri cubi di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi.

L’uomo aveva accatastato una gigantesca quantità di rifiuti pericolosi all’interno di un’area di deposito di una società operante nel settore scavi.

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