Orrore alle porte di Roma: uomo schiacciato e ucciso da motozappa mentre lavora al suo terreno

A dare l'allarme è stato il nipote della vittima, che lo cercava dopo che l'uomo non aveva dato notizie di sè ai familiari per tutto il giorno

Dramma alle porte di Roma, precisamente a Sant’Oreste, paesino a nord della Capitale, dove un 63enne che da diverse ore non dava più notizie di sé è stato trovato morto, schiacciato sotto al peso di una grossa motozappa con la quale stava eseguendo alcuni lavori all’interno di un terreno di sua proprietà.

A dare l’allarme è stato il nipote della vittima, che lo cercava dopo che l’uomo non aveva dato notizie di sè ai familiari per tutto il giorno

A fare la macabra scoperta del cadavere dell’uomo è stato il nipote della vittima, dopo non aver saputo più nulla di lui per tutta la giornata di ieri, 11 aprile.

Il corpo del 63 enne è stato trovato poco dopo le 22 di ieri sera, completamente schiacciato da una motozappa che l’uomo usava per curare il suo giardino, nel piccolo comune a nord di Roma.

Dopo aver visto il cadavere del familiare, il nipote ha subito allertato le forze dell’ordine tramite il numero unico per le emergenze 112 e sul posto si sono presentati, insieme al medico legale, i carabinieri della tenenza competente per zona, ovvero quelli della vicina Rignano Flaminio.

Adesso come da prassi sarà l’autopsia a stabilire e confermare, o smentire, le cause del decesso dell’uomo, in quello che al momento appare un tragico incidente.

Ma come sempre in questi casi, i militari dell’Arma mantengono aperte e plausibili tutte le piste rimangono e si attenderà di capire se le ferite riportate dall’uomo, con la salma affidata ora all’Autorità Giudiziaria, risulteranno compatibili con quelle derivanti da un violento schiacciamento.

Proprio questa mattina, mercoledì 12 aprile, vi abbiamo invece raccontato di un altro “giallo”, con una donna di 37 anni che è stata trovata morta a Roma, sul divano di casa, dal suo compagno,  dopo che l’uomo era rientrato al termine della giornata di lavoro.

Anche in questa vicenda l’esame autoptico risulterà decisivo, dato che al momento non sono stati trovati sul corpo della donna nè segni di violenza nè tantomeno messaggi di alcun tipo che lascino immaginare che si tratti di un suicidio.